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domenica 10 novembre 2019

VITA ETERNA E SESSUALITA' / XXXII domenica T.O.


Com'è il paradiso? Facciamo fatica ad immaginarlo ma la prima lettura ci dice che qualunque sofferenza vale la pena se da la certezza di ottenere questo premio. Ma non sono capace di  soffrire per il paradiso! Nessuno è capace con le proprie forze ma ci sono tanti martiri e santi nella Storia che testimoniano che lo Spirito Santo agisce potentemente in chi si fida ciecamente di Dio. “Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.” (Mt 10:20). Ma crediamo alla risurrezione?
Nel Vangelo i Sadducei interrogano Gesù sulla Risurrezione ed egli aggiunge un insegnamento sulla vita eterna molto importante. In cielo non ci si sposa anche se riconosciamo le persone e ci ritroviamo tra noi. Eppure ogni essere umano è maschio o femmina e lo rimane per l’eternità. La Vergine Maria in cielo ha un cuore, dei sentimenti, una sensibilità e un corpo di donna e madre. Ma l’attività sessuale cessa perché ha compiuto la sua missione che è solo terrena. L’attività sessuale è un servizio alla vita. Questa certezza è così forte che fino a Gesù esisteva il “levirato”. Il fratello di un uomo morto senza figli prendeva in moglie la cognata per dare una discendenza al fratello defunto. Non dobbiamo pensare a una prospettiva godereccia. E possiamo comprenderlo immaginando screzi precedenti tra famiglie, una donna più vecchia perché sposa del fratello maggiore o che semplicemente non piace, gelosia della prima moglie, ecc. La Bibbia riporta il peccato di Onan che costretto a prendere in moglie la cognata rimasta vedova, fa di tutto per non avere figli da lei. Il levirato è superato nel Cristianesimo ma testimonia fortemente quanto l’attività sessuale sia un servizio alla crescita nell’amore-donazione e alla trasmissione della vita. E questo deve rimanere se non vogliamo snaturare profondamente la fede cristiana e la sessualità umana creata da Dio.
Oggi siamo assediati da una mentalità che dice che la felicità è piacere, la sessualità un giocattolo di cui fare quello si vuole, i figli devono corrispondere ai miei gusti, gli angeli non sono felici in cielo e se vengono sulla terra per una missione il massimo per loro è di innamorarsi dalla donna che devono proteggere e di rinunciare all’eternità per amore. In qualche misura abbiamo anche noi tutti almeno un po’ di questa mentalità. Diciamo di credere in Dio ma non lo conosciamo e non lo serviamo.
Non si va in cielo in Pininfarina ma non si va neppure senza donarsi, non si va senza abbracciare veramente la carità-croce.

Prima Lettura  2 Mac 7, 1-2. 9-14
Il re
 dell'universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita». 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 16
Ci sazieremo, Signore,  contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine. 

Seconda Lettura
  2 Ts 2, 16 - 3, 5
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene. 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

Canto al Vangelo
  Ap 1,5.6
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 20, 27-38 Forma breve Lc 20, 27.34-38
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
Dal vangelo secondo Luca
[ In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione ] – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: 
[ «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». ]

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