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mercoledì 27 novembre 2019

SI PUO' VIVERE UNA VITA CALMA E TRANQUILLA? / mercoledì XXXIV sett. T.O.



Prima verità: la vita di tutti gli uomini sulla faccia della terra è nelle mani di Dio onnipotente.
Seconda verità: il re Baldassàr che si innalza contro il Dio del cielo viene punito. I discepoli che testimoniano il Vangelo con zelo vengono “puniti”, vengono perseguitati.
Si può vivere una vita equilibrata, tranquilla, adatta alle proprie forze? Chi cerca di non esporsi troppo viene punito alla fine: “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà”, chi è tiepido il Signore lo vomiterà dalla sua bocca.
Allora si può sapere come fare? Purtroppo – o grazie a Dio - non c'è verso di garantirsi una vita esente da rischi e prove. Però chi ha costruito la sua casa sulla roccia sperimenterà la vicinanza e la  protezione di Dio in mezzo alle prove e non crollerà. Una enorme differenza.
Ma quindi quando Paolo invita a pregare “perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità” aggiungendo che questo è gradito a Dio e facilita la salvezza di tutti (i deboli) ( vedi 1 Timoteo 2, 1-8) forse sta deviando dal Vangelo, dall’insegnamento di Gesù che dice: sono venuto a portare non pace ma spada? No! Il cristiano segue Gesù mite e umile di cuore, alza al cielo mani pure, senza ira e senza contese. Diffonde la pace, attraverso la misericordia e il perdono, il servizio senza cercare la propria ricompensa, sapendo che Dio tiene registri molto accurati, ma dire la verità o solo viverla può provocare reazioni forti, perfino di odio gratuito. Dio stesso tiene conto della nostra debolezza. Ma non posso dire “Padre nostro … sia fatta la tua volontà” e voler che si faccia la mia volontà e non la sua.

Prima Lettura  Dn 5, 1-6.13-14.16-17. 23-28
Apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere.
Dal libro del profeta Danièle
In quei giorni, il re Baldassàr imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. Quando Baldassàr ebbe molto bevuto, comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor, suo padre, aveva asportato dal tempio di Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Dio a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; mentre bevevano il vino, lodavano gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere sull’intonaco della parete del palazzo reale, di fronte al candelabro, e il re vide il palmo di quella mano che scriveva. Allora il re cambiò colore: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro.
Fu allora introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele, un deportato dei Giudei, che il re, mio padre, ha portato qui dalla Giudea? Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e risolvere questioni difficili. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai terzo nel governo del regno».
Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e da’ ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione. Ti sei innalzato contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto. E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani». 

Salmo Responsoriale  
 Dn 3,62-67 
A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.
Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.
Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.
 
Canto al Vangelo 
  Ap 2,10
Alleluia, alleluia.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.

Vangelo   Lc 21, 12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

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