Le tribù scelgono Davide come
re. Egli è già stato unto da Dio come re tramite il profeta Samuele, ma le
tribù lo ungono di nuovo dopo averlo scelto. Perché lo scelgono? Hanno visto il
suo operato fin dal tempo di Saul e sanno dell’unzione precedente. Concludono che
ci conviene averlo come re, per vivere meglio, con pace e ordine e difendere i loro
valori, la loro identità.
Gesù è il nostro Signore,
mandato da Dio. Non c'è un altro Signore. L’abbiamo ricevuto nel battesimo fin
dai primi mesi della nostra vita. Grande privilegio e dono. Ma tu, l’hai mai scelto
da adulto? La tua famiglia l’ha scelto? La tua comunità, la tua “tribù” l’ha
scelto?
Siete adulti, avete
conosciuto il Signore e visto quello che ha fatto nella vostra vita: volete che
Gesù regni sopra di voi, sopra la vostra famiglia? Sono certo che tutti diranno
di sì! Ma cosa significa che Gesù regna su di noi? Significa che comanda e noi
obbediamo, che quando chiama si va in guerra con lui per combattere le sue
battaglie perché crediamo che le sue battaglie sono le nostre battaglie, che i
suoi ordini sono buoni per noi. Magari la chiamata alle armi ti viene comunicata da un
inviato poco simpatico, ma è il re che chiama. Non pensare di avere in Gesù
una balia che ti evita di crescere.
Ungiamo Gesù come nostro re per combattere assieme a lui contro il male, sotto i suoi ordini! Ma io sono troppo debole,
peccatore, incoerente, non riesco mai a comprendere bene la volontà di Dio…
Invoca Gesù per nome. Ai piedi
della croce i presenti rimangono perplessi e non si scoprono (il popolo),
insultano Gesù in vari modi (i capi e i soldati), scaricano la loro impotenza e frustrazione con rabbia (il primo condannato). Solo uno lo chiama
“Gesù!”: il secondo condannato. Ora questa
invocazione è molto rara nei Vangeli. In Luca dal quale è tratto il brano di
oggi – caso dei demoni a parte – Gesù viene chiamato con il suo nome solo tre volte:
dai dieci lebbrosi, dal cieco di Gerico e dal crocifisso accanto a lui. Come mai? Sono gli
ultimi degli ultimi. Allora cadono tutte le maschere, tutte le prudenze e questi
disgraziati si trovano in un rapporto di inattesa intimità con Gesù, di
inattesa verità. E sono salvati. “Oggi con me sarai nel paradiso”.
Prima Lettura 2 Sam 5, 1-3
Unsero Davide re d'Israele.
Unsero Davide re d'Israele.
In quei giorni, vennero tutte le tribù d'Israele da
Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima,
quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore
ti ha detto: "Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo
d'Israele"».
Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re a
Ebron, il re Davide concluse con loro un'alleanza a Ebron davanti al Signore ed
essi unsero Davide re d'Israele.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 121
Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Seconda Lettura Col 1, 12-20
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
i troni della casa di Davide.
Seconda Lettura Col 1, 12-20
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai
Colossési
Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi
capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è
principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad
avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui
tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate
tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che
stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.
Canto al Vangelo Mc 11,9.10
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.
Vangelo Lc 23, 35-43
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a
vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se
stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per
porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio. tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio. tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel
tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel
paradiso».
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