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venerdì 8 novembre 2019

CREATIVI COME L'AMMINISTRATORE DISONESTO / venerdì XXXI sett. T.O.



Dove passa la differenza tra carità audace e durezza? Non è sempre facile comprenderlo. E san Paolo nella prima lettura mette le mani in avanti per spiegare che se ha esagerato chiede scusa ma comunque sentiva necessario precisare certe cose per compiere la sua missione di ministro del Vangelo e condurre gli uomini all’obbedienza a Dio.
Cosa bisogna precisare? Da cristiani tutti sappiamo che Dio ci ama e ci vuole felici. Tutti sappiamo che ci conviene quindi fargli fiducia in tutto e seguire Gesù, appoggiandoci radicalmente alla sua Parola e alla grazia, non alle nostre forze. Sappiamo che il primo comandamento è: «Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. » senza escludere nulla della nostra vita, mettendo tutto a disposizione del Signore. E sappiamo pure che il secondo comandamento è questo: «Amerai il prossimo tuo come te stesso» e che non c'è altro comandamento più importante di questi. ( Vedi Marco 12,29-31)
Eppure non siamo mai giunti ad accettare e mettere in atto fino in fondo questa verità basilare della nostra fede. E anche quando siamo stati illuminati dalla grazia, col passare del tempo, corriamo sempre il rischio di scivolare indietro dalla fede verso una religione. Questa religione può essere un ideale di perfezione tirannico che ci schiaccia oppure un accomodamento, una riduzione più a nostra misura perché siamo scandalizzati dalla nostra debolezza e dal nostro peccato. Cominciamo a pensare che non è possibile essere cristiani come vuole Gesù. Dimentichiamo sempre la grazia e la sua dinamica. La Buona Notizia diventa allora Cattiva Notizia o Notizia Insignificante che non aiuta nella “vita reale”.
Imitiamo invece l’amministratore disonesto del Vangelo, non nella sua disonestà, ma nella sua determinazione a trovare i mezzi adatti al fine che cerca di raggiungere. Se vuoi essere cristiano, se hai deciso un giorno di seguire Cristo, datti da fare, cerca il modo di arrivare alla fine del viaggio, non rassegnato e spento, ma rigenerato. Santa Teresina diceva: è solo il primo passo che costa, il resto lo fa la grazia di Dio. Anche lei si è resa conto di essere molto incapace. Ma ha scoperto che le cose piccole avevano valore, e questo non significava sminuire la radicalità del Vangelo. Accettando in pieno le obbedienze che le venivano date, è riuscita lì dove le altre suore scappavano.

Prima Lettura   Rm 15, 14-21
Sono ministro di Cristo Gesù tra le genti, perché esse divengano un’offerta gradita.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.
Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito.
Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: «Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 97 
Agli occhi delle genti il Signore ha rivelato la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! 
 
Canto al Vangelo   1Gv 2,5
Alleluia, alleluia.

Chi osserva la parola di Gesù Cristo
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
Alleluia.


Vangelo Lc 16, 1-8
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». 

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