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mercoledì 6 novembre 2019

ODIARE IL PADRE E LA MADRE / mercoledì XXXI sett. T.O.



In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo… Se non rinuncia a tutti i suoi averi …»
Questa frase e molte altre del Vangelo vengono rimosse dalla maggior parte dei battezzati. Eppure la Scrittura non può essere annullata” (Giovanni 10,35).  Se li porti ad interrogarsi ti dicono: Cosa vuole dire Gesù? Io non sono mica santo. Forse Gesù che stava salendo a Gerusalemme era un po' stressato e quindi non bisogna troppo tenere conto di certe parole dette così.
Innanzitutto ci blocca il moralismo profondamente radicato in noi. Ora il discorso di Gesù non riguarda la perfezione. Diceva don Dolindo: “se la tua fede è piccina, cammini con i piccoli passi delle pecorelle”. Si tratta invece di adesione, di identità. Vuoi essere totalmente di Gesù oppure essere un po’ di Gesù e un po’ (molto, alla follia… ) di qualche altra cosa o persona? Noi come Chiesa abbiamo una grande colpa nel non aver fatto comprendere ai battezzati che non si possono conciliare segni cristiani e segni di superstizione. Devi scegliere! Se ti sposi mentre hai un’altra donna il tuo matrimonio è nullo. Vuoi seguire Gesù e servire Dio con lui oppure servirti di Gesù e di Dio? E’ vero l’adesione a Gesù porta alla perfezione ma è camminando con Lui che cambio. E la base sulla quale si costruisce tutto il resto è proprio credere che Gesù sia concretamente l’unico Signore, l’unica Guida affidabile, l’unico Maestro.  

Prima Lettura   Rm 13, 8-10
Pieno compimento della legge è l'amore. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.
Infatti il precetto: "Non commettere adultèrio, non uccidere, non rubare, non desiderare" e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: "Amerai il prossimo tuo come te stesso".
L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 111 
E' benedetto da Dio chi ama il fratello.

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta. 
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. 
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.
 
Canto al Vangelo 
  Mt 16,25
Alleluia, alleluia.

Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, dice il Signore;
chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Alleluia.

Vangelo
   Lc 14, 25-33
Chi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.
Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». 

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