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lunedì 4 novembre 2019

UN VESCOVO CHE NON CONOSCE BENE IL VANGELO / San Carlo Borromeo 4 novembre




Gesù dice: “invita a banchetto poveri, storpi, zoppi, ciechi”. Lo hai fatto in qualche sala parrocchiale e ti sei sentito buono e contento. Ma a casa tua? Ricordo una festa dei Re magi, avevo cinque anni e c'era una fetta di dolce in più: i miei genitori avevano invitato un girovago a condividerlo con noi. Quel momento mi è sempre rimasto nel cuore. So che altri fanno questo e anche meglio. Ma un banchetto, A CASA TUA, TUTTO PER LORO, ESCLUDENDO parenti e amici!?!?
In fondo quello che Gesù ci chiede è semplice. Ce l’ha pure rivelato chiaramente. Ma le verità di Dio ci sfuggono continuamente perché prevale in noi il nostro pensiero, il nostro accomodare il Vangelo alle nostre forze e al nostro uso e consumo. Però fare così non ci salva, non salva nessuno. Diciamo di mettere il Signore al primo posto, che Dio è tutto per noi, ma siamo sgomenti appena il Signore ci chiede di uscire dal nostro piccolo recinto.
Ciò che scopre san Paolo evangelizzando i pagani e confrontandosi con i suoi fratelli ebrei sembra più complicato. Ma da una parte lo Spirito Santo illumina Paolo sul modo di procedere di Dio. D’altra parte lo scopo di Dio è estremamente semplice: tutti fratelli, tutti in comunione! Infatti tutti sono salvati per grazia senza merito, per fede, quindi non arroccati nel loro sapere, nei loro meriti, ma poveri e in cammino, fidandosi, obbedendo, lasciandosi guidare.
Ma perché l’evangelizzazione dei pagani passa attraverso la disobbedienza di molti ebrei? Anche questo è una verità molto semplice che è una costante nella vita della Chiesa. Se tutti gli ebrei avessero accolto il Vangelo certamente ci sarebbe stato tra loro un tale sentimento di superiorità, di auto compiacenza, che la resistenza ad aprirsi ai pagani, sarebbe stata pressoché invincibile… Lo vediamo anche oggi. Quante volte il Signore, che ci invita sempre all’apertura e alla fiducia, per cambiarci deve aspettare che ci troviamo le spalle al muro, affogando, annegando, disponibili perché l’abbiamo fatta grossa e non possiamo negare il nostro peccato … Dici di sì oggi, non aspettare situazioni disperate per obbedire agli inviti del Signore! La vita passa e non torna indietro!
San Carlo Borromeo voleva andare a Milano di cui era vescovo per applicare il Concilio di Trento appena concluso che faceva obbligo ai vescovi di risiedere nelle loro diocesi. Erano 70 anni che lì non c'era un vescovo residente! Ma il Papa voleva tenerselo a Roma. “Ma allora diciamo “armiamoci e partite”, vogliamo la riforma della Chiesa e non diamo il buon esempio?” Il Papa capì e lasciò il nipote andare. Facendo un severo esame di coscienza, Carlo Borromeo, ridusse all’essenziale il decoro della sua vita di vescovo e si liberò delle sue proprietà non indispensabili. La famiglia si aspettava che le donasse a loro, per "la solidità del casato", per "non disperdere la tradizione famigliare". E invece Carlo diede tutto per i poveri, affrontando il malumore dei parenti, i giudizi sul suo “non conoscere il Vangelo che vuole unire le famiglie” ecc…

Prima Lettura   Rm 11, 29-36
Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 68
Nella tua grande bontà, rispondimi, Signore.

Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.    

Canto al Vangelo 
  Gv 8,31 
Alleluia, alleluia.

Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità.
Alleluia.

Vangelo   Lc 14, 12-14
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».    

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