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lunedì 18 novembre 2019

FIGLIO DI DAVIDE ABBI PIETA' DI ME! / lunedì XXXIII sett T.O.



Il cieco di Gerico sa di essere cieco e grida verso Gesù per essere guarito, senza scoraggiarsi quando i presenti lo vogliono far tacere. Nel Vangelo ci sono altri ciechi guariti da Gesù. Qualcuno apre gli occhi progressivamente, qualcuno viene sporcato con fango da Gesù e, essendo obbligato quindi a lavarsi, ricupera in questo modo la vista.
Potessimo tutti riconoscere di essere ciechi, almeno in parte, e chiedere a Gesù di essere illuminati, guariti dalla nostra cecità. Non c'è nulla di peggio di chi dice di vedere, magari vuole correggere gli altri mentre non sa niente e quel poco che sa lo sa male. Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo,..” (Giac 3:1). Gesù rispose loro (ai farisei): «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane». (Gv 9:41).
Negli anni '50, Mons. Armando Dini era assistente dell'Azione cattolica e il presidente diocesano di allora, un laico, conosceva molto bene il Nuovo Testamento e in particolare le Lettere di san Paolo. Pur essendo prete, Mons. Dini, non aveva ricevuto una formazione biblica sufficiente in seminario e rimaneva sconcertato. Invece però di contraddire, si mise a studiare a fondo il Nuovo testamento e scoprì che questo laico parlava in conformità alla Parola di Dio. Fu per lui una immensa gioia, perché gli si manifestò la Grazia di Dio, il Mistero nascosto da secoli gli apparve nel suo splendore.
Quello che sappiamo sia fondato saldamente sulla Parola di Dio ma questo non significa che sappiamo tutto. Conosciamo le basi. L’unico fondamento è Cristo. Per il resto, consapevoli della nostra piccolezza possiamo essere solo strumenti di Dio. Lo strumento è utile se sta nella mano dell’operaio, dell’artigiano, dell’artista. Lo strumento che non è in mano all’operatore può stare sul tavolo, inerte, e non serve a nulla, oppure può scivolare, scappare di mano e crea danno, oppure infine potrebbe essere in mano all’operatore sbagliato. Se è in mano all’Orgoglioso crea un grande danno. Essere in mano al Signore  significa esserlo totalmente. Certo siamo fragili ma l’artista che conosce sia lo strumento che la sua arte otterrà capolavori con strumenti deboli. Dio ci custodisca nella santa umiltà del Cristo, nel suo Amore e nella sua Pazienza.

Prima Lettura   1 Mac 1, 10-15.41-43.54-57.62-64
Grandissima fu l’ira sopra Israele.
Dal primo libro dei Maccabèi
In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.
In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato.
Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte.
Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l’ira sopra Israele.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 118
Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola.

Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge.
Riscattami dall’oppressione dell’uomo
e osserverò i tuoi precetti.
Si avvicinano quelli che seguono il male:
sono lontani dalla tua legge.
Lontana dai malvagi è la salvezza,
perché essi non ricercano i tuoi decreti.
Ho visto i traditori e ne ho provato ribrezzo,
perché non osservano la tua promessa.

Canto al Vangelo 
  Gv 8,12 
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 18, 35-43
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!
Dal vangelo secondo Luca
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

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