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lunedì 2 settembre 2024

IL VATICANO II È "MODERNISTA"? IL MAGISTERO DICE LA VERITÀ?



Concludo oggi sull'accusa di “modernismo teologico” fatta a me e soprattutto alla Chiesa, in quanto “Chiesa del Concilio Vaticano II che ha rovinato tutto! L'accusa si appoggia sulla condanna del Modernismo da parte di Papa san Pio X . Ma questa accusa non sta in piedi. Nel primo post ho presentato l'elenco riassunto delle tesi moderniste condannate da Pio X ( La Gioia del Vangelo: IL CONCILIO VATICANO II È "MODERNISTA", INFEDELE ALLA RIVELAZIONE? ), ossia in modo ancora più sintetico : negazione del carattere divino della Rivelazione e dell’ispirazione divina della Scrittura (post 1 e 2) e negazione che il Magistero possa dire la Verità di Dio. Ecco la risposta in questo terzo post dal Catechismo della Chiesa Cattolica frutto fedele del Concilio Vaticano II. Spero di finire così di dimostrare a chi legge che chi accusa la Chiesa di oggi e chi la segue di essere modernista, non sa cosa sia il modernismo, oppure non conosce affatto il Concilio Vaticano II e i suoi documenti, oppure forse tutt’e due le cose insieme.


III. L'interpretazione del deposito della fede

Il deposito della fede affidato alla totalità della Chiesa

84 Il deposito 97 della fede (« depositum fidei »), contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, è stato affidato dagli Apostoli alla totalità della Chiesa. « Aderendo ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera costantemente nell'insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nella frazione del pane e nelle orazioni, in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si crei una singolare unità di spirito tra Vescovi e fedeli ».98


Il Magistero della Chiesa

85 « L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo »,99 e cioè ai Vescovi in comunione con il Successore di Pietro, il Vescovo di Roma.

86 Questo « Magistero però non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente la ascolta, santamente la custodisce e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelato da Dio ». 100

87 I fedeli, memori della parola di Cristo ai suoi Apostoli: « Chi ascolta voi, ascolta me » (Lc 10,16), 101 accolgono con docilità gli insegnamenti e le direttive che vengono loro dati, sotto varie forme, dai Pastori.


I dogmi della fede

88 Il Magistero della Chiesa si avvale in pienezza dell'autorità che gli viene da Cristo quando definisce qualche dogma, cioè quando, in una forma che obbliga il popolo cristiano ad un'irrevocabile adesione di fede, propone verità contenute nella rivelazione divina, o anche quando propone in modo definitivo verità che hanno con quelle una necessaria connessione.

89 Tra i dogmi e la nostra vita spirituale c'è un legame organico. I dogmi sono luci sul cammino della nostra fede, lo rischiarano e lo rendono sicuro. Inversamente, se la nostra vita è retta, la nostra intelligenza e il nostro cuore saranno aperti ad accogliere la luce dei dogmi della fede. 102

90 I mutui legami e la coerenza dei dogmi si possono trovare nel complesso della rivelazione del mistero di Cristo. 103 « Esiste un ordine o "gerarchia" nelle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana ». 104

....

95 « È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che non possono indipendentemente sussistere e che tutti insieme, ciascuno secondo il proprio modo, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime ». 113


In sintesi

….

100 L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio è stato affidato al solo Magistero della Chiesa, al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con lui.


NOTE:

(97) Cf 1 Tm 6,20; 2 Tm 1,12-14.

(98) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 10: AAS 58 (1966) 822.

(99) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 10: AAS 58 (1966) 822.

(100) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 10: AAS 58 (1966) 822.

(101) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 20: AAS 57 (1965) 24.

(102) Cf Gv 8,31-32.

(103) Cf Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Dei Filius, c. 4: DS 3016 (nesso dei misteri); Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 25: AAS 57 (1965) 29.

(104) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 11: AAS 57 (1965) 99.

(113) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 10: AAS 58 (1966) 822.


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