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giovedì 5 settembre 2024

ANDARE O RESTARE? ANNUNCIARE O FORMARE? / Mercoledì XXII Sett. T.O., 2024


Ovunque, Gesù opera meraviglie, guarisce, annuncia. Ma poi subito va altrove mentre tutti vorrebbero fermarlo e sicuramente hanno bisogno di ricevere ancora i suoi insegnamenti per crescere spiritualmente. Infatti san Paolo scrive ai Corinzi: “Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali.”. Ma anche san Paolo che, secondo le circostanze, si ferma molto di più nelle città dove evangelizza e forma le persone giorno e notte, finisce però per andare altrove. Come conciliare le due cose? 

Quando da ragazzo bruciavo spine in campagna, se il terreno era libero attorno, appiccavo il fuoco velocemente in vari punti, lasciandolo estendersi da solo. Questo è l’annuncio, perché chi lo riceve è un figlio di Dio, libero. San Giacomo diceva domenica: “Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza”. (Gc 1, 21). La Parola come un seme ha un dinamismo proprio  che la porta a crescere. Ogni evangelizzatore è un seminatore e la forza dell’annuncio rovescia tutte le prospettive precedenti. Credere che Gesù crocifisso e risorto è la misura di tutte le cose e l’Unico Salvatore e Signore, riorienta radicalmente tutta la vita. Ma come ogni bambino, il cristiano appena convertito è inesperto, non ha discernimento e può essere ingannato più facilmente. Non possiede ancora la virtù provata che nasce solo dalle tribolazioni e dalla pazienza. Bisogna quindi aiutare la comunità a crescere senza errori nel dinamismo dello Spirito. Per questo c'è bisogno di quanti “si affaticano nella predicazione e nell`insegnamento”. (1 Tm 5,17)


Prima Lettura  Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 3,1-9

 Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana?

Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso.

Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.


Salmo Responsoriale Dal Sal 32 (33)  R. Beato il popolo scelto dal Signore.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini. R.

 Dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. R.

 L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo. R.

 

Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.

Vangelo  È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 4,38-44

 In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».

E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.


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