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venerdì 13 settembre 2024

SE NON SI FORMANO CRISTIANI IN QUESTA GENERAZIONE, ALLA PROSSIMA GENERAZIONE NON CI SARÀ CHIESA



Se non si formano cristiani in questa generazione, la prossima non avrà cristiani, e quindi non ci sarà più Chiesa. Questa evidenza è molto seria. Finora la tradizione di cristianità portava i genitori a far battezzare i loro figli, ecc. Ma con quale risultato? 

Può essere chiamato veramente cristiano solo chi crede in Gesù Cristo, aderisce a lui e lo segue. Può essere veramente cattolico o membro vivo della Chiesa a differenza dei membri morti come dice sant’Agostino, solo chi, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, crede a ciò che insegna la Chiesa cattolica e pratica assiduamente i sacramenti e la comunità, nutrendosi della Parola di Dio. Quanti sono allora i cattolici? Nella nostra parrocchia dove i battezzati sono quasi il 100% della popolazione, con questi criteri i cattolici "vivi" sono meno del 10%. Già nel 1958 un giovane Joseph Ratzinger notava che in Germania quasi tutti erano battezzati, ma molti non erano credenti, e chiamava questi ultimi “non Chiesa”. 

Non si tratta assolutamente di rigettare alcuno o di negare l’azione dello Spirito Santo, l’esistenza di valori autentici nei battezzati “non Chiesa”. Dall’atteggiamento di Gesù nel Vangelo e degli apostoli verso le loro comunità, dalla prassi secolare della Chiesa che ha superato varie tentazioni di chiudersi in una Chiesa di puri perché il regime di Cristianità produceva cristiani fiacchi, dal Magistero costante dei Papi fino ad oggi, sappiamo che la Chiesa non esclude nessuno che sia battezzato e non si oppone apertamente al deposito della fede e all’autorità dei successori degli Apostoli. Papa Francesco ripete che “la Iglesia es para todos, para todos, para todos”, la Chiesa è per tutti. Cioè chiunque crede che Gesù Cristo è il suo Salvatore, morto e risorto per tutti gli uomini, e rivela l’Amore di Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, deve poter trovare il suo posto nella Chiesa. Papa Francesco ricorda che la Chiesa non è una ditta che seleziona i curriculum adatti, ma una Madre che accoglie tutti i suoi figli, uguali in dignità. Però, come in una famiglia - dice - si cerca di aiutare ciascuno a fare il percorso di cui è capace, al quale è chiamato. 

Infatti, questa accoglienza serena e generosa, per il Papa, non cancella la Parola di Dio, il programma di Gesù che chiede ai suoi discepoli di insegnare a tutti i popoli “a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Matteo 28, 20). Gesù dice “osservare”, cioè mettere in pratica, “tutto ciò che… “ non solo una parte. Perché, “Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. (Matteo 7, 21). E ancora, siccome “ Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”. (Lc 14, 25-27). Le citazioni potrebbero essere innumerevoli. Si ricorda ai membri delle nostre parrocchie che questa è la condizione per entrare nel Regno di Dio

Coerentemente san Paolo che accoglie tutti e si ritrova con persone anche di “una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani” (1 Corinzi 5, 1), non desiste nel provare per le sue comunità “una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta” (2 Corinzi 11, 2) e lotta per questo. È struggente il suo addio agli anziani di Efeso : “Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio. … vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi...". (Atti 20,26.31). 

La Storia della Chiesa, con tutte le sue pesantezze, testimonia che Dio suscita sempre santi e profeti per ravvivarne la missione : essere sale, luce e lievito nella pasta. La Chiesa non può essere insipida.

Il Concilio ha ricordato che tutti i battezzati sono chiamati alla santità, come è santo il Padre celeste, testimoniando la fede fino al dono del sangue se occorre. Il Concilio ha voluto il ripristino del Catecumenato per gli adulti. La consapevolezza del pericolo di uno svuotamento della vita cristiana e lo smarrimento di molti con l’emergenza di una cultura mondana sempre più diffusa e potente, ha portato la Chiesa ha parlare di Nuova Evangelizzazione, di rivalorizzazione del Catecumenato tra i battezzati adulti, rendendolo di fatto obbligatorio dopo il battesimo dei bambini, insistendo per la formazione catecumenale delle coppie per rimediare ad una grave ingiustizia commessa nei loro confronti per mancanza di formazione adeguata.

Infatti, come testimonierà e vivrà la fede chi non ha scelto di seguire Cristo, non ha sperimentato di essere stato salvato, giustificato, rigenerato dalla Parola di Cristo crocifisso e risorto, non sa cosa dice e pensa, insegna Gesù, non ha esperienza della bontà del Vangelo, né comprende i valori fondamentali della fede? Papa Francesco insiste giustamente nel dire che è la Carità che salverà la Chiesa nel suo essere e nella sua testimonianza. Ma senza discernimento, che Carità vivrò? "Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro". (Lc 6,39-42). Nel suo amore per Gesù e il popolo, Pietro diventa Satana perché pensa secondo gli uomini e non secondo Dio (Marco 8,33). 

Ora come sono la maggior parte dei nostri battezzati?


  


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