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domenica 15 settembre 2024

LA FEDE FRUTTO DI UN'ESPERIENZA PERSONALE E LE SUE PROMESSE / XXIV Dom T.O., B, 2024


Ieri avevamo la certezza della salvezza nella potenza della croce di Gesù. Oggi ascoltiamo il terzo canto del servo del Signore. Ci trafigge sempre il cuore contemplare la sua sofferenza. Ma notiamo che la sua dignità rimane intatta. Trattato come un malfattore (Giovanni 18, 30, come anche i suoi seguaci: 2 Tim 2,9), il servo continua a vivere con lucidità e protagonismo. Il suo offrirsi è libero: “Affrontiamoci. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?” In questa tribolazione tragica egli è un uomo libero, perché “Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio”.

Il Salmo esprime tutta l’angoscia ma anche la vittoria di chi sa che camminerà “alla presenza del Signore nella terra dei viventi”.

Gesù vuole che allo stesso modo lo seguano solo persone che accettino di aprire l’orecchio, di darsi una risposta personale su di lui frutto di un’esperienza intima. Quanti oggi sono i cristiani con al massimo risposte giuste su Gesù che però non vengono da un’esperienza personale ma di una lezione di catechismo! Queste risposte rimangono all’esterno e aiutano poco nella vita concreta. Non salvano.

Anche Pietro, illuminato dallo Spirito Santo, comprende chi è Gesù, ma lascia imprigionare questa illuminazione nelle idee preconfezionate che ha sul Messia e il suo Regno. È un credente, un praticante, eppure è un satana, un nemico di Dio!

Colpisce però il discorso di Gesù a tutta la folla. Infatti solo i discepoli stretti sanno che Gesù è il Messia, per tutti gli altri, al massimo è un profeta. Eppure si mostra estremamente esigente, e fa una promessa che esula dall’autorità di un profeta: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». Se è troppo presto per rivelare che egli è il Messia, non è forse altrettanto prematuro mostrarsi così esigente, fare promesse così alte? Gesù ci insegna la via necessaria per cercare la verità. La verità delle cose ma anche la verità di noi stessi. Il peccato originale ci ha enormemente deformati fin nel più intimo. E dai nostri primi anni abbiamo imparato a portare molte maschere. Non dobbiamo rinnegare il nostro essere reale che Dio vuole liberare e far fiorire, ma rinnegare ogni egoismo, ogni paura e protezione fallace, per fidarci della verità. 

Signore chi sei tu, e chi sono io per te? 


Prima Lettura  Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.

Dal libro del profeta Isaìa  Is 50,5-9a

Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.

Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?  Parola di Dio. 


Salmo Responsoriale Dal Sal 114 (116)  R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo. R.

 Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami, Signore». R.

 Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato. R.

 Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta. Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi. R.


Seconda Lettura La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 2,14-18

 A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo?

Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.

Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».  Parola di Dio.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Quanto a me non ci sia altro vanto  che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. (Gal 6,14) Alleluia.

Vangelo Tu sei il Cristo... Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire.

Dal Vangelo secondo Marco  Mc 8,27-35

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.

 E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». Parola del Signore 


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