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mercoledì 11 luglio 2018

L'EUROPA CHE VA MALE E LA SOLUZIONE CONCRETA DI SAN BENEDETTO / 11 luglio

S. Benedetto -  Crocifissione, particolare, dipinta dal Beato Angelico.


L’Europa va male, ci ha impoveriti, bisogna uscire dall’Europa, dall’Euro, gli immigrati sono invasori, ci hanno tolto il lavoro. Cosa c'è di vero in questo? E sopratutto qual è la soluzione?
C'è chi pensa che la soluzione è puntare il dito su un colpevole, su un nemico che bisogna cacciare, annientare. Cacciare il nemico e chiudersi. Questa logica illusoria trova in noi un meccanismo ben predisposto ad accoglierla, quello della paura dell’incognito, e quello del capro espiatorio. Qualche anno fa non si diceva di uscire dall’Europa ma dall’Italia, non si gridava
contro gli immigrati ma contro i carcerati. Tanti anni fa era tutto colpa degli Ebrei e del Nemico interiore … Come mai? Perché il tema di moda era diverso ma il meccanismo lo stesso: trovare un colpevole al quale addossare le proprie frustrazioni e chiudersi. Seguire questa logica ha fatto tante vittime nel passato e continua a farle oggi: processi alle streghe, esecuzioni sommarie, reati di opinione, leggi razziali, guerre, autarchia che ha ridotto il popolo alla fame, e oggi distruzione della convivenza civile, delle famiglie e teoria del gender. Invece della ricerca paziente e competente del bene comune sembra più facile usare la polemica continua su tutto e tutti come metodo di fare politica. A livello famigliare, il tuo problema è tuo marito: caccialo. Il tuo problema è tua moglie, cacciala, o uccidila se ti vuole lasciare. Bambini, anziani, ammalati creano problemi troppo forti, ecco c'è l’aborto e l’eutanasia per le vite “non (più) degne”. Il confronto tra uomo e donna è difficile, neghiamo che esista un maschile e un femminile e portiamo avanti la teoria (bugia) del gender  imponendo questo pensiero unico e processando, discriminando, chi non è d’accordo accusandolo di discriminazione. Sono esagerato? Vediamo che dappertutto si vuole impostare il cosiddetto reato di omofobia in modo che chi è accusato di omofobia o di discriminazione debba dimostrare lui di essere innocente. Si rovescia così un principio fondamentale di buon senso e un diritto umano iscritto nella Costituzione: la presunzione di innocenza.
Come già detto ieri ogni fenomeno va governato con prudenza e lungimiranza. Ma non è eliminando le persone con problemi o negando i problemi che essi si risolvono. Eppure il nostro Occidente sembra tentato in maniera straordinariamente diffusa di ripiegarsi su se stesso e lo manifesta in tanti modi.
Che c’entra san Benedetto? Anche ai suoi tempi (480 – 547 dopo C.) la corruzione era diffusissima. Di famiglia patrizia, da ragazzo fu mandato a Roma per formarsi ma comprese che la vera sapienza si trovava in Cristo (prima lettura) e cercò una via alternativa alla sapienza del mondo. Sostenuto dalla fatica gioiosa di una vita quotidiana autentica annunciava instancabilmente il Vangelo con la Parola. Non polemiche e grida, non rivendicazioni che cercano colpevoli (che ci sono, ma siamo tutti colpevoli e complici del male attorno a noi), ma silenzio orante (Salmo) e lavoro assiduo, tenace e intelligente. San Benedetto Patrono di Europa, un titolo che corrisponde a una verità profonda sia per la saggezza maturata nell’esperienza concreta della comunità di fede, sia per le opere di costruzione, di ingegneria, di coltivazione, di progressi scientifici, diffusi in tutta Europa. San Benedetto attraverso le sue comunità monastiche esercitò una reale influenza sulla vita e sulla comunione dei popoli europei lungo i secoli.
Un esempio sempre valido anche oggi. Alla base di questo però:  non una filosofia, non una filantropia ma un amore e una promessa, quelli di Cristo (Vangelo), che servì da motore e gli insegnò a rinnegare il proprio egoismo, ad amare fino alla fine.

Prima Lettura  Pr 2,1-9
Inclina il tuo cuore alla prudenza.
Dal libro dei Proverbi
Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti,
tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
se appunto invocherai l’intelligenza
e rivolgerai la tua voce alla prudenza,
se la ricercherai come l’argento
e per averla scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la conoscenza di Dio,
perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca escono scienza e prudenza.
Egli riserva ai giusti il successo,
è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,
vegliando sui sentieri della giustizia
e proteggendo le vie dei suoi fedeli.
Allora comprenderai l’equità e la giustizia,
la rettitudine e tutte le vie del bene. 

Salmo Responsoriale   
Dal Salmo 33
Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
 Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. 
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.  

Canto al Vangelo  
   Mt 5,3
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo  Mt 19,27-29
Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». 


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