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domenica 12 marzo 2017

VERSO LA TERRA CHE IO TI INDICHERO' / II° domenica di Quaresima

in te si diranno benedette 
tutte le famiglie della terra
Un percorso meraviglioso nelle letture di questa domenica:

Abramo viene chiamato da Dio a lasciare tutto ciò che gli è familiare e gli da sicurezza per andare … non si sa dove! Lo saprà dopo, lo saprà man mano, si deve lasciar guidare. Se accetta avrà una grande discendenza lui che è senza figli e diventerà una benedizione per tutti i popoli. Egli accettò e oggi più della metà della popolazione mondiale invoca la sua benedizione! La promessa si è realizzata alla grande. Non temere ma sii credente!
Papa Bergoglio era molto legato a Buenos Aires, dove era nato, e alla sua gente. C'è un fioretto molto indicativo: era vescovo ausiliare e vicario generale e il Cardinale Quarracino, stando male di salute, chiese alla Santa Sede di avere un vescovo coadiutore, cioè che gli succedesse come Cardinale quando sarebbe venuto il tempo. Bergoglio non fu nemmeno sfiorato dall’idea che potesse essere lui il prescelto. In questi casi, il vicario generale, se non viene scelto come coadiutore, viene promosso vescovo di un’altra diocesi. A lui rincresceva di dover lasciare la sua città e nella sua umiltà disse al Cardinal Quarracino: “Eminenza, a me non fa niente di essere “degradato” a semplice vescovo ausiliare, a lavorare ancora nelle periferie di Buenos Aires!” 
Invece a 76 anni (!) ha dovuto lasciare tutto per vivere a Roma ma da una parte non si è mai visto così felice come uomo, dall’altra, anche per lui si realizza la promessa della benedizione: milioni e milioni di persone, di cui faccio parte, si sentono benedetti di averlo come papa.

Per questo bisogna soffrire? Bisogna certamente non aver paura della sofferenza perché Gesù ha vinto la morte! Questa mattina ho accolto in catecumenato tre bambine francesi. Era impressionante vedere come queste letture si adattavano bene al loro gesto. E la mamma di una di loro sta lottando da poco contro un cattivo tumore. Vorremmo tanto che queste celebrazioni siano una festa spensierata. Ma Gesù è venuto come Salvatore della nostra vita vera. E ci chiede una fede profonda, totale. Dice san Paolo nella seconda lettura: “Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.”
Devono soffrire i bambini (e gli adulti)? Anche i bambini, che non possono fare ancora grandi cose, possono essere molto generosi nell’amore, nell’umile servizio che si concretizza nelle piccole cose e da tanta gioia attorno. Questa dimensione delle piccole cose non si deve perdere quando diventiamo “grandi”.

Dove approda questo percorso di fiducia e anche di sacrifici? Nella gloria, nella trasfigurazione. Gli Apostoli sono talmente felici di stare accanto a Gesù di cui vedono la grandezza divina, hanno il cuore talmente colmo, che non hanno più bisogno di nulla, non pensano più a se stessi!
Questo vuole Dio per noi: una felicità traboccante.

Lasciare per andare senza saper dove guidati da Dio, non aver paura perché Gesù ha vinto la morte, cominciare a gustare la felicità della vita eterna.
Domani è il 4° anniversario di elezione di papa Francesco a vescovo di Roma. Auguri papa Francesco, il Signore ti dia tanta benedizione, coraggio e felicità.

Prima Lettura  Gn 12, 1-4a
Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
    

Salmo Responsoriale   
Dal Salmo 32

Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura   
2 Tm 1, 8b-10
Dio ci chiama e ci illumina.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
  
Canto al Vangelo  
  Cf Mc 9,7
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio diletto: ascoltatelo».
Lode e onore a te, Signore Gesù.



Vangelo  Mt 17, 1-9
Il suo volto brillò come il sole.


Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

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