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giovedì 2 marzo 2017

giovedì dopo le ceneri / VEDI IO PONGO DAVANTI A TE LA VITA E IL BENE, LA MORTE E IL MALE

“Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male” (prima lettura). Quando il Signore mi chiamò a diventare cristiano vidi in qualche modo il suo giudizio sulla mia vita e ho creduto veramente che possa esistere l’inferno, il fallimento totale che diventa rimpianto e buio eterni. E pensavo tra me: “per evitare l’inferno si dovrebbe essere pronti a fare qualsiasi sacrificio, penitenza, rinuncia. Che bello che il Signore mi chieda solo di amare”. Peccato che tanta chiarezza mi sia servita a poco, cioè che in tanti anni io abbia imparato molte cose, e non molto ad amare.

Qualcosa di buono però l’ho imparato. Innanzitutto che, se io non riesco tanto ad amare, Dio, Lui, mi ama di amore misericordioso.
Un’altra cosa che ho imparato è che la vita è legata al bene e la morte al male. Dio non è arbitrario. Per preservare l’assoluta trascendenza di Dio (Allah Akbar) la tradizione musulmana conclude che se Dio dicesse che rubare è bene, si dovrebbe rubare. Per noi questo è una posizione assurda che va contro la natura e può portare a derive pericolose in tanti campi, in particolare nel campo della violenza.

Dio pone in essere le sue creature e le modella secondo ragione. Se l’uomo si deve sottomettere all’autorità di Dio anche quando non ne capisce il perché, deve anche cercare di comprendere il fondamento dei precetti divini in particolare il nesso tra natura e bene morale,.
Dio infatti rivela all’uomo la via della vita prospera e felice. Ci ha creati proprio ed esclusivamente per questo: per san Tommaso d’Aquino il fondamento dell’agire morale è la ricerca della felicità. Abbiamo bisogno dei precetti e della luce della rivelazione per non smarrirci in questa ricerca della felicità, non essere ingannati (la droga, la menzogna, il rubare e tradire e via dicendo non mi rendono felice). Ma dobbiamo anche non desistere nella ricerca della felicità su questa terra.

Il Vangelo (il brano di oggi in modo particolare) ci apre la via della croce come via della felicità. Se l’uomo si realizza donandosi, non c'è altra via per realizzarsi che nel perdere qualcosa di sé, rinnegarsi per poter amare veramente. Per interesse, per quieto vivere, per paura della solitudine, per essere stimati e approvati, siamo pronti a vivere una vita di relazioni anche intensa. Ma sarebbe allora soltanto ancora una ricerca egoistica di se stessi, il prezzo da pagare per una vita soddisfacente, e non amore autentico. E' facile che succeda anche in convento. 
Sfruttiamo questa quaresima per chiedere al Signore di rivelarci la differenza, nei nostri comportamenti concreti tra vita centrata su noi stessi e amore autentico.

Quando stavo in ricerca della fede una parola che ritrovo nel Vangelo di oggi mi ha aiutato molto: “quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?” Io pensavo: certamente non guadagno il mondo intero ma infinitamente meno, non voglio perdere la vita eterna per così poco.


Prima Lettura   Dt 30, 15-20
Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo e disse: 
«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. 
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. 
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 1
Beato l’uomo che confida nel Signore.


Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, 
non indugia nella via dei peccatori 
e non siede in compagnia degli stolti; 
ma si compiace della legge del Signore, 
la sua legge medita giorno e notte. 

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, 
che darà frutto a suo tempo 
e le sue foglie non cadranno mai; 
riusciranno tutte le sue opere. 

Non così, non così gli empi: 
ma come pula che il vento disperde. 
Il Signore veglia sul cammino dei giusti, 
ma la via degli empi andrà in rovina. 

Canto al Vangelo  
  MT 4, 17
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
   Lc 9, 22-25
Chi perderà la propria vita per me, la salverà.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

2 commenti:

  1. Cos'ha di buono vivere ancora alla mia età (73 anni)? Imparare a rinnegarsi! Tutto quanto è stato fondamentale ad alimentare il proprio super-Io lascia il posto ad una forma di "riposo mentale", quello fisico, è altro! È una grazia che la Misericordia di Dio concede per fare sperimentare uno stato che, ancora una volta,viene donato! Che il Signore mi aiuti ad esserne testimone!

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  2. Cos'ha di buono vivere ancora alla mia età (73 anni)? Imparare a rinnegarsi! Tutto quanto è stato fondamentale ad alimentare il proprio super-Io lascia il posto ad una forma di "riposo mentale", quello fisico, è altro! È una grazia che la Misericordia di Dio concede per fare sperimentare uno stato che, ancora una volta,viene donato! Che il Signore mi aiuti ad esserne testimone!

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