La prima lettura di oggi, oltre la sua bellezza evocando
la natura, è tra le più consolanti sull’efficacia della parola di salvezza e dell’amore
fedele da parte di Dio. Se dici di sì al Signore, Lui ti salverà.
Com'è la situazione dell’umanità al riguardo? Dice di
sì a Dio?
È notizia oggi sui media un rapporto sulla
situazione demografica in Italia: disastrosa. Il popolo italiano è il secondo più
vecchio al mondo e in diminuzione costante, diminuzione che si accelera col tempo.
Nemmeno l’apporto degli stranieri che rappresenta oggi il 20% delle nascite in Italia
(!!) e costituisce come minimo un problema culturale, riesce a compensare questa
caduta. Anche perché le donne straniere integrandosi hanno tendenza a fare meno
figli. Papa Giovanni Paolo II diceva che un popolo senza figli non solo è senza
futuro ma non fa fiducia a Dio. Ora costatiamo che questo invecchiamento della
popolazione italiana e la trascuranza della politica riguardo alle famiglie è
un tratto costante dal dopo guerra, tutti governi confusi, anche quelli detti
(demo) cristiani. La conseguenza di questa assenza di politica per le famiglie,
oltre alla diminuzione tragica delle nascite e dei matrimoni (matrimonio=coppie
stabili) è anche la situazione di povertà dei bambini che è la peggiore in Europa
e proviene evidentemente dalla povertà delle famiglie (più) numerose.
La cosa impressionante è che l’evoluzione demografica
è la cosa più facile da prevedere a lungo termine. E quindi si tratta di una
cecità consapevole da parte dei nostri politici e dei vari fabbricatori di
cultura, in misura minore anche della Chiesa e del popolo. Da questo dovremmo
concludere che il popolo italiano, proverbialmente “religioso” e “devoto” fino
ad oggi, in pratica dice no a Dio. “Questo popolo mi onora con le labbra ma il
suo cuore è lontano da me” dice il Signore. Pensiamoci seriamente.
Questa notizia ci rivela un’altra dimensione: come singoli
e come piccole comunità siamo confrontati a fenomeni così vasti e potenti
contro i quali ci sentiamo incapaci di lottare alla pari. Sono tanti questi fenomeni;
basta pensare alla semplice dimensione matrimoniale: chi ha potuto pianificare
a tavolino l’evoluzione del suo matrimonio, i comportamenti del coniuge nel tempo
e vedersi realizzare questo progetto con le proprie forze?
Cosa fare in pratica? Possiamo solo rinnovare la nostra
fiducia nel Signore e nelle sue promesse: “la mia parola non ritornerà a me senza
aver operato ciò che desidero!” e obbedire ancora di più ai suoi comandi. Un comando
il Signore sottolinea oggi nel Vangelo: “Se voi infatti perdonerete agli altri
le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi
non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.
Matrimonio felice, gioia dei figli, dinamismo di un popolo
sono legati al perdono quotidiano verso tutti? Credo proprio di sì.
Prima Lettura Is
55, 10-11
La mia parola opera ciò che desidero.
La mia parola opera ciò che desidero.
Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Canto al Vangelo Mt 4,4
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo Mt 6, 7-15
Voi dunque pregate così.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
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