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venerdì 3 marzo 2017

Venerdì dopo le Ceneri / DOBBIAMO DIGIUNARE?

Nessuno ti chiamerà più abbandonata
Se devi digiunare e vuoi farlo bene leggi con attenzione la prima lettura. Sicuramente avrai qualcosa da meditare per correggerti.

Ma devi digiunare? I discepoli non digiunavano  ma Gesù dice ai farisei che mentre i discepoli di Giovanni  aspettano ancora il Messia, il Messia (lo Sposo) è già arrivato e quindi è finito il tempo del digiuno fin quando sarà loro tolto. Non sempre si deve digiunare. Siccome nella mia comunità di frati, specialmente durante i primi anni, si insisteva molto sul digiuno e altre penitenze tradizionali, mio padre spirituale mi diceva: “Io non digiuno mai. Quando ho un battesimo o un matrimonio difficile, allora digiuno, altrimenti no.”

In teoria il cristiano non dovrebbe mai digiunare. Perché il Messia è venuto e, superata la croce, Egli è risorto dai morti per sempre, è il Signore, il Kyrios, che accompagna il nostro cammino tutti i giorni fino alla fine del mondo. Eppure dopo la Risurrezione, dopo la Pentecoste, vediamo le comunità cristiane e anche san Paolo digiunare (Atti 13,2; 2 Cor 6,5 e 11,27, per esempio).

Cerchiamo di comprendere se dobbiamo digiunare in questa quaresima. Se lo Sposo è con te, non devi digiunare, se ti è tolto, sì. Come erano i discepoli assieme a Gesù nei primi tempi? Erano portati e colmati dalla sua presenza. Anche se non capivano ancora che egli fosse il Messia, la novità piena di vita del suo insegnamento, della sua misericordia verso tutti, delle guarigioni che egli compiva, affascinava e manteneva il cuore nella meraviglia, lontani dai dubbi: era il tempo della scoperta lieta, di un inizio che apriva gli orizzonti, il tempo dell’innamoramento.

Sei in questa condizione? Se no, perché? Ecco questa è la domanda centrale: perché non sei in questa condizione di leggerezza e di abbandono pieno di grazia se credi in Cristo risorto?
L’unica risposta potrebbe essere che la tua fede, il tuo abbandono in Gesù Risorto si è affievolito. Nessuno ti toglie lo Sposo se non lo togli a te stesso. Allora digiuna, con serietà, con fiducia. Di cibo certo, serve, ma sopratutto di tutto ciò che esce dal tuo cuore e rende impuro l’uomo.


Prima Lettura   Is 58, 1-9
È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Grida a squarciagola, non avere riguardo;
alza la voce come il corno,
dichiara al mio popolo i suoi delitti,
alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi cercano ogni giorno,
bramano di conoscere le mie vie,
come un popolo che pratichi la giustizia
e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti,
bramano la vicinanza di Dio:
“Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 50
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. 

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Canto al Vangelo
   Am 5, 14
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
   Mt 9, 14-15
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».  

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