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mercoledì 22 marzo 2017

NON ABOLIRE MA PORTARE A COMPIMENTO / mercoledì III° settimana di Quaresima

La Colonna con scritte in ebraico le Otto Beatitudini
Al centro la Porta Stretta. Ci son passato carponi. E' veramente molto stretta!
La prima lettura ci ricorda il tesoro di Sapienza che ci offre l’Antico Testamento. Facilmente la gente dice che preferisce il Vangelo perché lo comprende mentre l’Antico Testamento è difficile. 
È un problema culturale: siamo stati più abituati a leggere il Vangelo e ci sono più riferimenti evangelici nella nostro vita quotidiana, per questo motivo ci sembra più facile. Ma oggettivamente è l’Antico Testamento che è più semplice e così ricco di saggezza vicina ad ognuno di noi che questo tesoro va assolutamente esplorato.

La conferma migliore che l’Antico Testamento è buono è che Gesù non è venuto ad abolirlo ma a portarlo a compimento. 
La nostra lettura dell’Antico testamento si fa con naturalezza nella prospettiva e la luce di questo compimento. 

Un’altra prova che il Vecchio non contraddice il Nuovo mi viene da un aneddoto della settimana scorsa durante il viaggio in Terra Santa. Nei primi giorni eravamo ospiti di una casa meravigliosa sopra la sponda nord del lago di Tiberiade. Entrando, ci si trova dopo poco di fronte ad una colonna sulla quale sono scritte le otto beatitudini (Matteo 5, 1-12) in ebraico (mentre sull’altro lato della colonna sono scritte in latino). I numerosi visitatori ebrei notano immediatamente questo testo che non conoscono perché nessuno di loro ha letto il Nuovo Testamento, e chiedono: “Di chi sono queste parole così belle?”

Se la loro spiritualità ebraica li mettesse in contraddizione con il Vangelo non darebbero questo apprezzamento spontaneo così positivo. Anche a loro queste parole risuonano come un compimento “familiare”.

Fra poco pregheremo il Padre Nostro che, “fisicamente” oltre che spiritualmente è realmente il centro del Discorso della Montagna. Quando diciamo “Padre” che immagine ci sorge nel cuore? È evidente che il nostro Dio è il “Padre dello Spirito delle Beatitudini”. Preghiamo oggi con questa consapevolezza.

Prima Lettura   Dt 4, 1. 5-9
Osserverete le leggi e le metterete in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo e disse: 
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 
Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 147
Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Canto al Vangelo   Gv 6,63.68
Gloria e lode a te, o Cristo!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo   Mt 5, 17-19
Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

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