Le letture di oggi ruotano
attorno al tema dell’ascolto. Dice il versetto evangelico: Oggi non
indurite il vostro cuore, ma
ascoltate la voce del Signore. (cfr salmo
94).
La prima lettura ce
ne offre una dimensione molto importante, quello della fede “passiva”: il re di
Aram e il re di Samaria (il regno del nord, teoricamente un regno ebraico fratello
ma di fatto nemico, esagerando possiamo dire Corea del Nord contro Corea del
Sud) stanno assediando Gerusalemme. Ma Dio non permetterà che Gerusalemme sia
espugnata, a prescindere dagli uomini e manda Isaia a re Acaz per rassicurarlo,
ma questi deve credere alle parole del profeta. Il Signore non agisce mai
mettendo l’uomo da parte. La sua protezione è un invito a crescere nella fede. Se
Acaz non crede, ci sarà il paradosso di una situazione sicura con un popolo, re
in testa, che vive in perpetua ansia e da questo commette tanti errori pratici nel
quotidiano! Chiediamoci quante volte abbiamo temuto un pericolo che non si è
realizzato e nel frattempo siamo vissuti così male, in ansia e continua
agitazione. Dio chiede la fede e la fede da stabilità.
Il Vangelo ci
presenta un altro aspetto: il non ascolto - perché il cuore si chiude - porta alla
non conversione malgrado i segni sperimentati, mentre città pagane “vestite
di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite”. Cosa dici del nostro tempo?:
crisi economica, crisi dei valori, corruzione dei politici, inquinamento sempre
più preoccupante e globalizzato, rumori di guerra, problemi di soldi e di salute,
figli che non seguono la via della fede nella Chiesa e nel matrimonio … Ma puoi
anche, con certezza, dire che hai visto molti segni straordinari! Quante figure
sante hanno inciso sulla storia del mondo contemporaneo! Quanti segni di una Chiesa
capace di rinnovarsi, di aprire vie nuove, adatte a questo tempo! Quante grazie
di guarigione, quanti interventi celesti! E ci siamo vestiti di sacco e
cosparsi di cenere? ti sei convertito? Se Dio si è presentato alla tua vita non
dovevi forse metterti in piedi e cominciare a camminare, cercandolo con tutto il
cuore, con tutta la mente e tutte le forze, imparando a vivere nella logica
della fede?
Tu che ascolti la Parola di Dio, siediti e rifletti. Ma non scoraggiarti,
non smettere di ascoltare. L’unica soluzione per non indurire il cuore è di
continuare ad ascoltare. Gli ebrei dicono che quattro giorni senza scrutare la
Scrittura e inizia questo indurimento. Santa Teresa d’Avila che voleva togliere
l’ansia dal cuore delle sue monache parla di libertà, ma precisa che dopo pochi
giorni senza ascolto, lo spirito già si raffredda. San Bernardo scrive al suo
monaco e discepolo diventato papa e, preoccupato dalle sue tante occupazioni, gli
fa una precisazione utilissima: se smetti di scrutare le Scritture, il tuo
cuore si indurirà e”quando te ne accorgerai, sarà già molto tardi!”. Vigilanza dunque
e perseveranza, supplichiamo il Signore, la Vergine Santa, Donna dell’ascolto,
di aprire sempre di più il nostro cuore alla Parola di Salvezza.
Prima Lettura Is
7, 1-9 Dal libro del profeta Isaìa: Nei
giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin, re di
Aram, e Pekach, figlio di Romelìa, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme
per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu dunque annunciato alla
casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e
il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta
per il vento. Il Signore disse a Isaìa: «Va’ incontro ad Acaz, tu e tuo figlio
Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del
campo del lavandaio. Tu gli dirai: “Fa’ attenzione e sta’ tranquillo, non
temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti,
per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelìa. Poiché gli
Aramei, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno tramato il male contro di te,
dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come
re il figlio di Tabeèl. Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! Perché
capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Resin. Capitale di Èfraim è
Samarìa e capo di Samarìa il figlio di Romelìa. Ancora sessantacinque anni ed
Èfraim cesserà di essere un popolo. Ma se non crederete, non resterete saldi”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 47
Dio ha fondato la sua città per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.
Dio ha fondato la sua città per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.
Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme.
Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.
Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis.
avanzavano insieme.
Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.
Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis.
Dal vangelo secondo Matteo: Mt 11, 20-24 In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Grazie Sereno, in particolare per l'invito e non allontanarci mai della Parola; grazie per l'attenzione che hai verso questi tuoi discepoli ancora tanto "distratti"!
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