Oggi come al tempo degli Assiri
(prima lettura) siamo presi nel vortice di avvenimenti molto più grandi di noi:
crisi internazionali e guerre continue. Un grande pregio della Comunità Europea
è di aver dato ai popoli membri un’era di pace senza precedenti, anche se sono appena
70 anni! Ma in quel periodo nel continente Europa la guerra c'è stata più volte
(Balcani, invasioni militari nell’Est Europeo…) e c'è oggi in Ucraina. Un uomo nato
70 anni fa non avrà sentito tuonare il cannone da casa sua ma, nato nelle
macerie della seconda guerra mondiale, sarà vissuto sotto la minaccia delle armi
nucleari e di possibili invasioni e, forse, qualche suo fratello maggiore avrà
combattuto in guerre legate alla decolonizzazione, figli o nipoti suoi saranno
andati in Iraq o in Afghanistan, o in uno dei tanti teatri di guerra odierni. E
sembra che la spinta civilizzatrice della costruzione europea si stia
esaurendo.
Maledizione inevitabile?
Fascino sempre presente nel nostro DNA della violenza, codificata come grande
ideale? Un giorno mi diede passaggio verso la Francia un belga che tornava da
una ricostituzione storica della battaglia di Marengo: tre giorni entusiasti in
uniforme d’epoca, a dormire sotto la tenda, sulla paglia, senza portare occhiali
né fumare, accomunato con francesi, olandesi, inglesi, tedeschi ecc., dal mito
di Napoleone. Appena finito quel campeggio particolare aveva inforcato di nuovo
gli occhiali e … ricuperava le sigarette perdute! Ricordo, durante il servizio
militare, lo stato di eccitazione dei compagni nell’odore della polvere da sparo
la prima volta al poligono di tiro …
So, per contatto diretto, che
ci sono tanti soldati veri, difensori del loro popolo e dei suoi valori. Ma i
loro esami di coscienza sono talvolta difficili quando le direttive della
politica sembrano mettere inutilmente a rischio vite umane, sia militari che
civili.
Qual è l’interpretazione che ci
dà Dio della guerra? Le guerre, le invasioni, le crisi, sono la risposta,
provvidenziale e meccanica ad un tempo, al nostro peccato comunitario. Ma siccome
chi è strumento di questa risposta si inorgoglisce e si innalza, anche lui subirà
più tardi il peso del suo peccato. Come dire, il demonio che aizza gli uomini
gli uni contro gli altri, sta lui stesso nelle mani di Dio e non scappa al suo
potere. La Chiesa come comunità di pace, si fa strumento di dialogo, promuove
la diplomazia e gli accordi giusti. Ma la difesa essenziale contro il male è il
bene. Quello vero, offerto da un cuore sincero a Dio e al prossimo. Non le
complicità di alcuni contro altri, che mi fa oggi amico del nemico di domani.
Nella logica di questa riflessione
notiamo che Gesù (Vangelo) rivela ai piccoli due cose :
- - La Via
della mitezza e dell’umiltà di cuore, che Lui, l’Umile e l’Agnello Immolato, ha
intrapreso fino alla fine, è la chiave della Vittoria. Infatti, “umiliò se stesso facendosi
obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e
gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di
Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni
lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Filippesi
2, 8-12). Chi lo segue in questa Via regnerà con Lui,
trasformerà il mondo con Lui. Essere umile e mite, per Gesù non significa essere
indeciso, non avere un piano di azione, non essere organizzati.
- - Il cuore
è al centro, è importante. Quindi i piccoli, quelli che non contano per gli
strateghi della politica e della guerra, se sono discepoli di Gesù,
consapevolmente e liberamente, contano per Dio, ma contano anche per la grande
storia, infinitamente di più di quanto la loro invisibilità sociale ce lo fa
pensare.
Dice papa Francesco: nel mondo
manca crudelmente la misericordia, mettiamo tanta misericordia nel mondo. Meditando
il Vangelo, san Francesco ci ha lasciato una preziosa esperienza in questo senso,
sintetizzata nella “Preghiera semplice” dedicata a tutti coloro che amano la pace e la giustizia.
Oh! Signore, fa di me
uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè: è dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.Amen.
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè: è dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.Amen.
Prima Lettura Is 10, 5-7. 13-16: Così dice il
Signore: Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno! Contro una
nazione empia io la mando e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada. Essa però
non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e
annientare non poche nazioni. Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho
agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei
popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un eroe coloro che
sedevano sul trono. La mia mano ha scovato, come in un nido, la ricchezza dei
popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la
terra. Non vi fu battito d’ala, e neppure becco aperto o pigolìo». Può forse
vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare o la sega insuperbirsi
contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e
una verga sollevare ciò che non è di legno! Perciò il Signore, Dio degli
eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è
sua gloria arderà un incendio come incendio di fuoco.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 93 Il Signore non respinge il suo popolo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 93 Il Signore non respinge il suo popolo.
Calpestano il tuo popolo, Signore,
opprimono la tua eredità.
Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.
Dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende».
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?
Chi ha formato l’orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l’occhio, forse non vede?
Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all’uomo il sapere?
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
opprimono la tua eredità.
Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.
Dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende».
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?
Chi ha formato l’orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l’occhio, forse non vede?
Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all’uomo il sapere?
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
Canto al Vangelo Mt 11,25: Ti rendo lode,
Padre, Signore del cielo e della
terra, perché ai piccoli hai
rivelato i misteri del Regno.
Vangelo Mt 11, 25-27: In quel tempo, Gesù
disse: «Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e
ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso
nella tua benevolenza. Tutto è
stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e
nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà
rivelarlo».
"È dando che si riceve..." e rimane costante quell'Amore che rende umili, docili, altruisti! Che il Padre ci consenta di avere il coraggio di amare!
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