In questo momento così difficile per l’Europa, cosa ci
possono dire san Benedetto e le letture che la Chiesa ha scelto per illustrare la
sua figura?
Nato nel 480 dell’era cristiana san Benedetto nasce
in una società dove il Cristianesimo è diventato il perno e ha anche il
carattere di religione ufficiale. Il Cristianesimo è ormai una religione di
massa perché tutti sono convinti che è la religione vera, ma questo non significa
che tutti sono disposti a convertirsi. Anzi, lo Stato si appoggia sulla religione
come collante della società e come forza morale sana. Può diventare quindi talvolta
interessante essere cristiano per avere un buon nome, una raccomandazione,
perfino una carriera.
Tutti quelli che leggono il Vangelo con cuore aperto
sanno che Gesù non è venuto per questo. Il suo amore crocifisso continua ad
attirare le anime. Nella sua ricerca di comunione sempre più stretta con Cristo
Benedetto cerca prima la solitudine che lo mette in “vacanze per Dio” (= “vacans
pro Deo”, “vacante”, libero di tutto per Dio). Poi viene portato alla grande ricchezza
della vita comunitaria dove si vive da una parte la ricerca di Dio, dall’altra parte
il sostegno dei fratelli e la loro correzione fraterna. Il Signore guida il suo
genio per codificare questa esperienza spirituale in una regola che sa unire
sete di perfezione e mitezza, semplicità e prudenza, austerità e dolcezza,
libertà e obbedienza. I monaci in Occidente diventano progressivamente tutti “benedettini”
nel senso che, per contagio, adottano la sua regola. Non una vita da sfaticati
o da paurosi che non sanno affrontare la vita, ma una vita dove si cerca la
vera sapienza come si cerca l’argento, si scava come per i tesori (prima
lettura). Una vita dove si lascia tutto per scommettere sulla promessa del Signore
(Vangelo): un atteggiamento da sempre contrario allo spirito mondano ma specialmente
oggi dove l’uomo rifiuta gli impegni definitivi, vuole lasciarsi sempre aperte tutte
le possibilità, fino a trovarsi senza figli e dover ricorrere alle tecniche più
costose e barbare per averne, si ritrova in solitudine o con un’infinità di
legami affettivi che non danno stabilità…
L’ideale di comunità di Benedetto diventa un modello
di “Vita Buona secondo il Vangelo” nel quale la gente trova misericordia e
speranza, ben vivere e prosperità. Diventa una delle radici portatrici di vita
e di pace nell’unità ai popoli dell’Europa. In san Benedetto costatiamo che il Vangelo,
nelle molte forme che assume rimane sempre lo stesso: Dio ama ognuno di noi
singolarmente (conosce il mio nome) mai separatamente, ci ama nella sua Chiesa,
cioè nella comunità che egli mi ha dato. La preghiera non si dissocia dalla
comunione fraterna, lo slancio mistico dall’equilibrio di una vita umilmente
incarnata. La vocazione contemplativa non esclude l’apertura al mondo, anzi, la
presume: centinaia di monaci hanno portato l’ardore e la maturità del loro spirito
cristiano formato nel monastero nella missione verso i popoli pagani. Nel VI°
secolo, Papa Gregorio, anche lui monaco
benedettino, affidò il compito di rievangelizzare l’Inghilterra a un gruppo di 40 monaci del suo monastero romano di Sant'Andrea sul Celio, di cui Agostino era priore. Agostino morirà martire come Arcivescovo di
Canterbury e Primate d’Inghilterra. Un altro, Sant'
Adalberto, nato in Lorena verso il 920, divenne arcivescovo di Magdeburgo, dopo
una grande missione verso la Polonia e la Russia. Citiamo ancora S. Bonifacio
Arcivescovo di Magonza Apostolo della Germania e Martire, S. Colombano Abate, Fondatore di Bobbio…
Oggi è l ‘ora dei cristiani. San Benedetto ha costruito l’Europa non con grandi
progetti politici, o con grandi mezzi economici, ma vivendo in prima persona fedelmente
e offrendo la sua esperienza di vita cristiana comunitaria concreta, dove uomini
e donne, famiglie, in particolare i più deboli, trovavano accoglienza e speranza,
un progetto e un senso per la loro vita e la dignità di persone.
“Ora et labora”
infatti
"non c'è rinnovamento, anche sociale, che non parta dalla contemplazione.
L'incontro con Dio nella preghiera immette nelle pieghe della storia una forza
misteriosa che tocca i cuori" (Giovanni Paolo II). Il frutto è stato così grande che oggi san Benedetto dice a tutti noi: non abbandonare la tua Comunità ma dà la vita al Signore attraverso di essa, e avrai molto più del centuplo.
Fra' Sereno.
Prima
Lettura Pr 2,1-9 Dal
libro dei Proverbi: Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e
custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando
il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai
la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla
scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e
troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua
bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a
coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e
proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l’equità e la
giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33 Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33 Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,/ sulla
mia bocca sempre la sua lode. / Io mi glorio nel Signore: / i poveri ascoltino
e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore, / esaltiamo insieme il suo nome. / Ho cercato il Signore: mi ha risposto / e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, / i vostri volti non dovranno arrossire. / Questo povero grida e il Signore lo ascolta, / lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa / attorno a quelli che lo temono, e li libera. / Gustate e vedete com’è buono il Signore; / beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi: / nulla manca a coloro che lo temono. / leoni sono miseri e affamati, / ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.
Magnificate con me il Signore, / esaltiamo insieme il suo nome. / Ho cercato il Signore: mi ha risposto / e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, / i vostri volti non dovranno arrossire. / Questo povero grida e il Signore lo ascolta, / lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa / attorno a quelli che lo temono, e li libera. / Gustate e vedete com’è buono il Signore; / beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi: / nulla manca a coloro che lo temono. / leoni sono miseri e affamati, / ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.
Vangelo Mt 19,27-29Dal vangelo secondo Matteo In quel
tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi
dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul
trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su
dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato
case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio
nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
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