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lunedì 11 luglio 2016

11 LUGLIO, SAN BENEDETTO PATRONO D’EUROPA


In questo momento così difficile per l’Europa, cosa ci possono dire san Benedetto e le letture che la Chiesa ha scelto per illustrare la sua figura?

Nato nel 480 dell’era cristiana san Benedetto nasce in una società dove il Cristianesimo è diventato il perno e ha anche il carattere di religione ufficiale. Il Cristianesimo è ormai una religione di massa perché tutti sono convinti che è la religione vera, ma questo non significa che tutti sono disposti a convertirsi. Anzi, lo Stato si appoggia sulla religione come collante della società e come forza morale sana. Può diventare quindi talvolta interessante essere cristiano per avere un buon nome, una raccomandazione, perfino una carriera.

Tutti quelli che leggono il Vangelo con cuore aperto sanno che Gesù non è venuto per questo. Il suo amore crocifisso continua ad attirare le anime. Nella sua ricerca di comunione sempre più stretta con Cristo Benedetto cerca prima la solitudine che lo mette in “vacanze per Dio” (= “vacans pro Deo”, “vacante”, libero di tutto per Dio). Poi viene portato alla grande ricchezza della vita comunitaria dove si vive da una parte la ricerca di Dio, dall’altra parte il sostegno dei fratelli e la loro correzione fraterna. Il Signore guida il suo genio per codificare questa esperienza spirituale in una regola che sa unire sete di perfezione e mitezza, semplicità e prudenza, austerità e dolcezza, libertà e obbedienza. I monaci in Occidente diventano progressivamente tutti “benedettini” nel senso che, per contagio, adottano la sua regola. Non una vita da sfaticati o da paurosi che non sanno affrontare la vita, ma una vita dove si cerca la vera sapienza come si cerca l’argento, si scava come per i tesori (prima lettura). Una vita dove si lascia tutto per scommettere sulla promessa del Signore (Vangelo): un atteggiamento da sempre contrario allo spirito mondano ma specialmente oggi dove l’uomo rifiuta gli impegni definitivi, vuole lasciarsi sempre aperte tutte le possibilità, fino a trovarsi senza figli e dover ricorrere alle tecniche più costose e barbare per averne, si ritrova in solitudine o con un’infinità di legami affettivi che non danno stabilità…

L’ideale di comunità di Benedetto diventa un modello di “Vita Buona secondo il Vangelo” nel quale la gente trova misericordia e speranza, ben vivere e prosperità. Diventa una delle radici portatrici di vita e di pace nell’unità ai popoli dell’Europa. In san Benedetto costatiamo che il Vangelo, nelle molte forme che assume rimane sempre lo stesso: Dio ama ognuno di noi singolarmente (conosce il mio nome) mai separatamente, ci ama nella sua Chiesa, cioè nella comunità che egli mi ha dato. La preghiera non si dissocia dalla comunione fraterna, lo slancio mistico dall’equilibrio di una vita umilmente incarnata. La vocazione contemplativa non esclude l’apertura al mondo, anzi, la presume: centinaia di monaci hanno portato l’ardore e la maturità del loro spirito cristiano formato nel monastero nella missione verso i popoli pagani. Nel VI° secolo, Papa Gregorio, anche lui monaco benedettino, affidò il compito di rievangelizzare l’Inghilterra a un gruppo di 40 monaci del suo monastero romano di Sant'Andrea sul Celio, di cui Agostino era priore. Agostino morirà martire come Arcivescovo di Canterbury e Primate d’Inghilterra. Un altro, Sant' Adalberto, nato in Lorena verso il 920, divenne arcivescovo di Magdeburgo, dopo una grande missione verso la Polonia e la Russia. Citiamo ancora S. Bonifacio Arcivescovo di Magonza Apostolo della Germania e Martire, S. Colombano Abate, Fondatore di Bobbio…

Oggi è l ‘ora dei cristiani. San Benedetto ha costruito l’Europa non con grandi progetti politici, o con grandi mezzi economici, ma vivendo in prima persona fedelmente e offrendo la sua esperienza di vita cristiana comunitaria concreta, dove uomini e donne, famiglie, in particolare i più deboli, trovavano accoglienza e speranza, un progetto e un senso per la loro vita e la dignità di persone. 

“Ora et labora” infatti "non c'è rinnovamento, anche sociale, che non parta dalla contemplazione. L'incontro con Dio nella preghiera immette nelle pieghe della storia una forza misteriosa che tocca i cuori" (Giovanni Paolo II). Il frutto è stato così grande che oggi san Benedetto dice a tutti noi: non abbandonare la tua Comunità ma dà la vita al Signore attraverso di essa, e avrai molto più del centuplo. 
Fra' Sereno.


Prima Lettura  Pr 2,1-9 Dal libro dei Proverbi: Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33 Gustate e vedete com’è buono il Signore.
   
Benedirò il Signore in ogni tempo,/ sulla mia bocca sempre la sua lode. / Io mi glorio nel Signore: / i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore, / esaltiamo insieme il suo nome. / Ho cercato il Signore: mi ha risposto / e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, / i vostri volti non dovranno arrossire. / Questo povero grida e il Signore lo ascolta, / lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa / attorno a quelli che lo temono, e li libera. / Gustate e vedete com’è buono il Signore; / beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi: / nulla manca a coloro che lo temono. /  leoni sono miseri e affamati, / ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. 

Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.


Vangelo  Mt 19,27-29Dal vangelo secondo Matteo In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». 

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