Frère Charles a Tamanrasset nello Hoggar |
“Egli tornerà ad avere pietà di
noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri
peccati”.
La liturgia ci propone la fine
del piccolo libro del profeta Michèa, che alterna minacce, addirittura
processi, a Samaria e Gerusalemme a dichiarazioni di amore. I processi di Dio
al suo popolo non arrivano mai a condanne definitive ma a proposte di
riconciliazione, talvolta unilaterali. “Egli non serba per sempre la sua
ira, ma si compiace di manifestare il suo amore.”
Nel Vangelo però sembra che
questa misericordia si manifesti molto duramente: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Ma la bontà di Dio, salvatore
nostro e il suo amore per gli uomini si sono
manifestati in Gesù Cristo che ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia
da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e
di rinnovamento nello Spirito Santo (cfr. Tito 3,4 ss). Quello che Dio promette
per la bocca di Michèa si realizza in Gesù Cristo. Perché allora il nostro cuore
si rallegra ascoltando Michèa e un po’ si stringe ascoltando quella frase di Gesù,
in particolare pensando alla Madonna in modo sentimentale? È lo stesso quando diciamo
che Natale è la più bella festa dell’anno e non ci
viene spontaneo dire che è
la Pasqua. Ora la più bella festa dei cristiani è oggettivamente la Pasqua e se
non ci fosse la Risurrezione non celebreremmo il Natale, mentre i primi cristiani
erano pieni di gioia e di forza nello Spirito Santo e celebravano la Pasqua e non
ancora il Natale. Charles De Foucauld giovane ufficiale ateo e festaiolo |
Questo Vangelo ci
permette di saggiare la nostra fede, se è ancora carnale, ancora pagana o nata
dallo Spirito Santo. E anche chi è rinato dallo Spirito Santo sente in sé questo
combattimento: desidera senz’altro ricevere il perdono dei peccati di cui
riconosce che sono un male, ma non desidera allo stesso modo seguire Gesù fino
in fondo, rinascere da Dio. Ma se uno persevera, la realtà nuova che instaura
la fede si farà sempre più forte e gustando il legame spirituale che si crea in
Cristo più dolce e limpido di quello carnale. Beate le famiglie naturali che
sono anche unite in Gesù Cristo. Gustano la pienezza dell’Amore possibile sulla
terra come facevano Gesù san Giuseppe e la Madonna. Beato chi persevera nell’Ascolto
sincero della Parola di Dio senza mai lasciarsi scoraggiare dai suoi peccati e si abbandona alla guida dello Spirito Santo. Arriverà a sentire vera ogni parola di questa bellissima
preghiera di san Charles di Foucauld (morto martire nello Hoggar – Sahara nel
1917):
Padre
mio, io mi abbandono a te,
fa di me ciò che ti piace.
fa di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me
Ti ringrazio.
Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto
tutto.
La tua volontà si compia in me,
in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio.
La tua volontà si compia in me,
in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio.
Affido l'anima mia alle tue
mani
Te la dono mio Dio,
con tutto l'amore del mio cuore
perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore
di donarmi
di pormi nelle tue mani senza riserve
con infinita fiducia
perché Tu sei mio Padre.
Te la dono mio Dio,
con tutto l'amore del mio cuore
perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore
di donarmi
di pormi nelle tue mani senza riserve
con infinita fiducia
perché Tu sei mio Padre.
Charles De Foucauld ripreso sul piano umano ma non ancora convertito |
Prima Lettura Michèa 7, 14-15. 18-20 Pasci il tuo
popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella
foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi
antichi. Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto, mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della
sua eredità? Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu
getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua
fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi
antichi.
Canto al Vangelo Gv 14, 23 Se uno mi ama, osserverà la mia
parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Vangelo
Matteo 12, 46-50 In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla,
ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e
i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli
parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi
discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e
madre».
Frère Charles nei primi anni nel deserto del Sahara |
Di grande consolazione la tua meditazione,Sereno; grazie di ricordarci sempre che l'Amore regna sovrano nella nostra vita...al di là ed oltre il nostro peccato!
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