Santa Brigida - chiesa di Salems |
La disgraziata attualità ci riempie di insicurezza. E ci pone interrogativi molto seri. È un
dato di fatto che l’Occidente sta crollando in tanti modi. 63% dei francesi
adulti non si riconoscono in nessuna religione. Se togli dai 37% restanti i
musulmani e religioni varie, coloro che si riconoscono in qualche modo come cristiani tutte confessioni confuse sono poco più di un quarto. Trent'anni fa erano l'80%. Anche negli
Stati Uniti, così tradizionalmente religiosi, la crescita dei senza religione
ha un tasso esponenziale in questo ultimo decennio. In Italia, l’Istat ha
calcolato che se il ritmo attuale di decrescita dei matrimoni si mantiene, l’ultimo
matrimonio celebrato in Chiesa sarà nel 2032, cioè fra 16 anni! Se guardiamo le
varie ideologie libertarie e disumane che invadono le nostre società in tutti i
campi sensibili: potere politico, informazione, educazione, e le proposte di
una vera cultura di morte vediamo come c'è un trend negativo molto forte.
Ma non è la prima volta che l’Europa è minacciata dalle sue
divisioni interne e dagli attacchi esterni (vedi anche Islam) nonché dalle
lacerazioni nella Chiesa stessa. Il tempo di santa Brigida era un tempo di questo
genere. La sua parabola è però innanzitutto una parabola di amore:
amore profondo per il Signore,
poi amore che si fortificò nella santità del matrimonio e nelle opere di carità
verso le persone più bisognose di cui non ricordiamo nessun nome ma che per lei
erano persone, figli di Dio, volti concreti. Da lì, guidata dalla Provvidenza, poté
diventare influente in varie corti in tutta
Europa e nella stessa Chiesa di Roma e operare molto per la pace e l’unità del
Continente. Per questo motivo Giovanni Paolo II nel 1999 la indicò come compatrona
di Europa assieme a santa Caterina da Siena. Infatti, lei ancora viva, emerse
la figura di Santa Caterina, umile mantellata analfabeta che in una vita dapprima
nascosta, sotto lo scandalo dei papi di Avignone, diventò un faro di speranza per
tanti e riuscì a riportare il papa Roma.
La scelta di Dio e magari, in un primo tempo, del
nascondimento, non sono, in tempi turbati, una scelta di viltà, ma di Vita,
scelta di attingere alla sorgente per la propria vita, per reggere nella
burrasca a volte, e scelta di abbandono in Colui che ha tutto in suo potere e usa per
grandi opere i suoi servi fedeli al momento propizio.
Così fu per Giovanni Paolo II durante la follia nazista quando scelse
di non lottare con le armi bensì con la preghiera e la cultura. Fu poi prete e vescovo
sotto il regime ateo comunista e da papa partecipò in modo straordinario al
ritorno dei popoli dell’Est europeo alla libertà. Ero presente a Cracovia nel
suo primo viaggio in Polonia. Per la prima volta vidi una folla di un milione
di persone radunata per lodare il Signore e cantare la propria libertà a
Cestochowa. Non pensavo che fosse possibile. Chiedevamo ai giovani esultanti:
non avete paura della polizia? – questa sera non possono fare nulla contro di
noi, siamo liberi. È da notare come la liberazione della Polonia e degli altri paesi
dell’est si fece senza sangue versato, e questo grazie ai consigli di Giovanni Paolo II. Mi chiedo perché tanti accusano papa Francesco di essere vigliacco o, peggio, complice? La lezione dell'Iraq non è bastata? La storia non ha forse dato ragione a Giovanni Paolo II che gettò tutte le sue forze nella mischia per scongiurare la scelta della guerra?
Così fu per Gesù che scelse la vita nascosta di Nazareth. C'erano tanti problemi da affrontare e risolvere. La
situazione era terribile, con la schiavitù, la corruzione, con le violenze spesso atroci e le umiliazioni
che infliggevano i romani al suo popolo.
Non do altri esempi ma la lista potrebbe essere molto lunga.
Oggi dobbiamo fare le stesse scelte dei
santi sapendo che in questi stessi giorni crescono altri santi per il futuro mentre questo futuro ci appare così fosco e senza speranza. Ma Dio non abita solo il passato ma anche il
presente e il futuro. Non abbandoniamoci alle paure irrazionali, non
abbandoniamo il Vangelo e le sue armi per altre armi, altre difese che portano
solo più guerra e non pace.
Il giudizio sui fatti che ci accadono è sempre "umano", si base cioè su sentimenti che nascono da gioie o sofferenze sperimentate in circostanze varie. Non può partire da questo il "sentire" di Dio che, generato dalla Misericordia, si conclude col perdono! Allora preferisco sempre credere che se tale Padre permette avvengano certi fatti c'è in essi una costante che non conosco, che non posso afferrare...ma mi fido! Allora il silenzio e la preghiera sono alleati che mi proteggono dalla paura e dalla disperazione!
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