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mercoledì 27 luglio 2016

L'ORRORE DI SAINT ETIENNE DU ROUVRAY, L'ISLAM E LA MADONNA DI FATIMA

Père Jacques Hamel
Siamo tutti colpiti, presi da emozioni molto forti, anche la paura. In quanto francese e presbitero io sono forse il più toccato. Ognuno vuole parlare, scrivere. C'è la solita polemica su ogni aspetto, che non risparmia papa Francesco. Un titolo di giornale che ricordo: “papa Francesco pecca nel non condannare chiaramente l’Isis”.

Non lasciamo che l’ignoranza o i pregiudizi facciano il gioco del Nemico.

Qualcuno ha mai letto nel Vangelo che Gesù abbia condannato un gruppo religioso o politico? Si è sempre rivolto alle persone, al loro cuore fatto ad immagine di Dio e fatto per Lui, mettendone in evidenza le intenzioni segrete. Gesù si è rivolto alla coscienza, cioè alla libertà che si confronta con i valori, al di là di ogni appartenenza etnica o religiosa. Condannare l’Isis da parte del papa
significherebbe riaprire una ferita largamente sfruttata e abusata dagli elementi più politicizzati e meno religiosi tra i musulmani: quella delle crociate. E avviare uno scontro. Il papa non parla più di Asia Bibi, su indicazioni dei vescovi pakistani perché i cristiani in Pakistan sono indifesi, il governo non avendo la forza o la volontà di proteggerli. Con una campagna internazionale in suo favore, Asia Bibi rischierebbe la morte in carcere, ma anche tutti i cristiani pakistani. Il papa dice e ripete che ogni violenza contro inermi o in nome di Dio non ha giustificazione. Così rafforza tutte le coscienze di buona volontà in modo trasversale invece di ricompattare i gruppi nemici. Ma che papa Francesco si comporti come Gesù lascia di stucco o scandalizza troppe persone!... Che dica che questa non è una guerra di religione ma economica e criminale tocca troppi interessi.

Qualcuno sottolinea la matrice islamica degli attentati contro i cristiani e ci vede una profezia di San Luigi Maria di Montfort: “Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria formerà per ordine dell'Altissimo, per estendere il suo impero su quello degli empi, degli idolatri e dei maomettani. Ma quando e come ciò avverrà?... Dio solo lo sa: noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere: Exspectans exspectavi (Sal 40,2).” (Trattato della Vera Devozione a Maria, Cap 1 § 59).

Notiamo che il Montfort menziona sì i maomettani (nome dispregiativo comune a quei tempi, ma non accettato da loro come noi cattolici non ci sentiamo “papisti”), ma prima di loro menziona gli empi, cioè i battezzati infedeli al Vangelo ad ogni livello nella Chiesa, poi gli idolatri che possono indicare sia i pagani che ogni battezzato asservito agli idoli del mondo. Continuando il ragionamento logico, gli attentati subdoli e continui degli empi e degli idolatri alle anime sono molto più pericolosi e profondi di quelli dei musulmani. La televisione e internet senza freno, l'amore per il denaro e le comodità, le infedeltà coniugali (spesso ci sono più divorzi nei paesi "cristiani", da matrimoni celebrati in chiesa che tra musulmani con matrimoni che prevedono il ripudio): tutto questo distrugge molto di più le anime, le famiglie e le società degli attentati, pur con tutta la loro orrenda negatività. Quindi è molto più importante e urgente combattere e convertire l’empietà e l’idolatria che sta tra noi nella Chiesa e in noi, in me, che la “setta maomettana”. Però, se si tratta di noi, che si parli di corruzione per soldi o corruzione dei costumi siamo spesso conniventi, se si tratta di valori calpestati o di cattivo esempio donato siamo spesso indulgenti o ciechi, se si tratta di convertirci ai valori evangelici di adorazione, fiducia nella provvidenza, umiltà e obbedienza evangeliche, condivisione con i poveri, troviamo tante giustificazioni per non metterci in discussione. Quando si tratta invece di indicare il nemico esterno siamo pronti a parlare e a fare fronte. Papa Francesco non dice che l'Islam è superiore o uguale al Cristianesimo. Ma Dio giudicherà delle persone non dei sistemi religiosi. Papa Francesco chiama l'Islam religione dell'ospitalità e gli attentati: crimini ingiustificabili. Di fatto, per esempio, l'assassinio di un prete è profondamente contrario ai dettami del Corano. 

Nel 1917 la Madonna apparve a tre fanciulli in un villaggio portoghese chiamato Fatima. L’anno prossimo sarà il centenario delle apparizioni e il 13 maggio sarà presente papa Francesco.
Ora, a Fatima, la Madonna parlò della Grande Guerra come di un castigo per i peccati e disse che presto i soldati sarebbero tornati. Disse che senza conversione dei cristiani, la Russia avrebbe diffuso i suoi errori con il Comunismo ateo e che una seconda Guerra peggiore della prima sarebbe scoppiata assieme a molte persecuzioni contro la Chiesa. Ella chiese molti sacrifici e preghiere e i due bambini Francesco e Giacinta offrirono la loro vita in penitenza e andarono presto in cielo. La cugina Lucia sopravvisse a lungo, testimone dei messaggi della Madonna. Purtroppo la seconda guerra mondiale, l’estensione del comunismo e le persecuzioni alla Chiesa si verificarono puntualmente perché non c'è stata conversione a sufficienza, né dei cattivi, né dei buoni sopratutto!!! Così disse la Madonna a suor Lucia.
La Madonna a Fatima non parlò di Islam. Volle però prendere il nome di Fatima. Fāṭima fu la quarta e ultima figlia di Maometto e l'unica ad assicurargli una discendenza con  Hasan e Husayn avuti dal matrimonio col cugino del Profeta, ʿAlī. Non ricoprì ruoli pubblici, malgrado la sua parentela col Profeta e, anzi, la sua figura è ricordata come quella di una donna che subì vari e gravi torti. Da parte della Madonna, quindi, una specie di solidarietà tra donne che va aldilà della “politica” e dei “partiti”,  “aldilà della religione”, e si radica nella carne, nella condizione umana creata e benedetta da Dio che ognuno di noi condivide con la Madonna e con Fāṭima bint Muḥammad, con tutte le donne musulmane e tutti gli uomini e le donne del mondo. È in questa prospettiva che Maria di Nazareth, Umile Madre di Dio, vuole che guardiamo gli uomini e le donne, gli anziani e le anziane, i bambini e le bambine, gli adolescenti e le adolescenti dell’Islam, In sha’ Allah! Che poi se qualcuno vuol sapere qualcosa in 
più sul sistema religioso dell’islam posso aiutare. Ma devo dire che la mia grazia più grande è stata quella di un confronto pacifico di vita quotidiana e di lavoro con gli uomini e le donne dell’islam prima di aprirne i libri. È vero, il Corano non estirpa alla radice la violenza come fa il Vangelo e gli uomini e le donne dell’Islam, quel giovane che gira da solo su internet alla ricerca di siti jihadisti, aspettano la rivelazione dei figli di Dio, di coloro che dicono di credere al Vangelo: che siano come miti agnelli mandati in mezzo ai lupi, certamente prudenti come serpenti ma anche semplici e fiduciosi come colombe.

Tanti anni fa lessi un articolo nel bollettino del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso che faceva l’analisi dei discorsi di Giovanni Paolo II ai cristiani confrontati con l’islam. Il succo era questo: il papa conosce e partecipa alle sofferenze dei cristiani in terre d’islam, ma ricorda loro che la loro migliore difesa è quella di vivere fino in fondo il Vangelo.


NB.: L'origine propria del villaggio di Fatima, dove apparse la Madonna, è poi legato alla storia meravigliosa di due donne diventate amiche nell’amore di Cristo. 

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