L’uomo di fronte a Dio ha un senso di timore. Perfino
la Vergine Maria alla presenza dell’angelo. Ma questo incontro con Dio è sempre,
per chi lo accetta, un evento di salvezza, di purificazione e di elevazione, come
già Isaia nel Tempio nella prima lettura di oggi. E il timore puro diventa poco
a poco desiderio di non rattristare lo Spirito che è stato donato, diventa abbandono fiducioso.
Opporre il Dio dell’Antico Testamento duro e
vendicativo al Dio del Nuovo tenero e misericordioso ha fatto parte dell’educazione
di generazioni intere su uno sfondo generale di paura del giudizio e del sacrilegio.
Questo dimostra una non conoscenza della Bibbia. Il Dio di Abramo, Isacco e
Giacobbe è il nostro stesso Dio e non cambia. Educa un popolo dalla dura
cervice. I suoi servi sono anche loro in cammino. Ma gli israeliti sanno da sempre
che il Nome di Dio è «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e
pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo
favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il
peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei
figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». (Esodo 34,6-7; vedi Esodo 20, 5-6).
Oggi non si vuole attribuire a Dio nessun
male in nome della sua bontà, e chiaramente il male è quello che a me non piace,
e l’Ordine giusto che si oppone al Tohu waBohu (che caratterizza la terra
iniziale ossia “informe e deserta”, caotica come dice Genesi 1,2) è quello che l’uomo
vorrebbe costruire, “scartando la pietra d’angolo” cioè Gesù, rivelazione di Dio
e compimento delle sue promesse.
Invece la Rivelazione piena del Dio Amore (1
Giovanni 4,8) comprende la paura dell’uomo davanti a lui “che ha
il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”. Ma Dio ci invita alla fiducia in lui perché valiamo
molto di più di molti passeri e tutti i capelli della nostra testa sono
contati.
Prima
Lettura Is 6, 1-8
Uomo dalle labbra impure io sono eppure i miei occhi hanno visto il
re, il Signore degli eserciti.
Dal libro del profeta Isaia
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 92
Il Signore regna, si riveste di maestà.
Il
Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.
È
stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.
Davvero
degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.
Canto al Vangelo 1Pt 4,14
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 24-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo
signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il
servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa,
quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà
svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle
tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi
annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di
uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far
perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà
a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo
sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
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