Giovanni Paolo II alla Collina delle croci in Lituania. La Lituania, di nuovo minacciata dalla Russia. |
La croce ci fa paura, come la morte, e cerchiamo di evitarle, persino nel parlare. Purtroppo questo avviene anche quando si tratta di chi la
croce l’ha scelta, non per piacere malsano ma per amore traboccante, "folle", sconosciuto fino a quel momento, che si riversa come un’onda
potente su tutta l’umanità. Quindi troppo spesso si presenta un Cristo dimezzato
che non può salvare e, di conseguenza, viene tenuto ai margini della vita concreta.
Eppure credendo a questo amore si apre un cammino nuovo, si abbattono le
barriere, sorge una realtà nuova di comunione tra persone finora separate, la Chiesa. Ma
far entrare questo amore in tutti gli aspetti del quotidiano chiede il coraggio
e la costanza della fede. Chiede di appoggiarsi alla verità rivelata più che ai
segnali che mandano i sensi e soprattutto la mentalità comune, nonostante i
frutti della fede siano grandi e desiderabili:
“Giustificati dunque per la fede, noi siamo
in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo
anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci
troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto
questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la
tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata
la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato
riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti,
mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo
stabilito...” (Romani 5.1-6).
Ma alcuni vengono nella giovane comunità di Galazia e presentano riti e preghiere "speciali", "efficaci": Molti membri rimangono turbati, tentati di seguire queste pratiche perché corrispondono alla natura religiosa dell’uomo non redento, a ciò che l’uomo può capire e compiere con un moderato sforzo e sacrificio. Queste pratiche però pervertono la fede.
Paolo richiama allora la comunità all’amore gratuito di Dio rivelato nella
croce del Figlio suo. “Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del
Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato
crocifisso, come io per il mondo”. Perché - dice - ci è stato fatto
conoscere “il
mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi,” (Colossesi 1,26; vedi Efesini 3,9). E ricordando sia la piccola ma significativa esperienza iniziale dei Galati, sia la sua, molto
più lunga e caratterizzata dai segni del vero apostolo (“una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli.” 2 Cor
12,12), Paolo dice che porta “le stigmate di Gesù sul mio corpo”.
Questo è il fondamento di ogni Celebrazione Eucaristica. Solo chi ha ricevuto nel profondo del cuore l'annuncio di Cristo crocifisso, morto e risorto, può celebrare l'Azione di Grazie a Dio nella Comunità dei discepoli di Gesù di Nazareth.
Prima
Lettura Is 66, 10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi»
Salmo Responsoriale Dal Salmo 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate
Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
«A te si
prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò
il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite,
ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
Seconda Lettura Gal 6, 14-18
Porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro
Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io
per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere
nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia,
come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio
corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli.
Amen.
Canto al Vangelo Col 3,15.16
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.
Vangelo Lc 10, 1-12. 17-20. forma breve Lc 10,1-9
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal
vangelo secondo Luca
[In quel tempo, il
Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni
città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque
il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi
mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e
non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un
figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su
di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il
regno di Dio”.] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno,
uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è
attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il
regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata
meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal
cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra
serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà
danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi;
rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
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