4. A quella Cena nessuno si è guadagnato un posto, tutti sono
stati invitati, o, meglio, attratti dal desiderio ardente che Gesù ha di
mangiare quella Pasqua con loro: Lui sa di essere l’Agnello di quella Pasqua,
sa di essere la Pasqua. Questa è l’assoluta novità di quella Cena, la sola vera
novità della storia, che rende quella Cena unica e per questo “ultima”,
irripetibile. Tuttavia, il suo infinito desiderio di ristabilire quella
comunione con noi, che era e che rimane il progetto originario, non si potrà
saziare finché ogni uomo, di ogni tribù, lingua, popolo e nazione (Ap
5,9) non avrà mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue: per questo quella
stessa Cena sarà resa presente, fino al suo ritorno, nella celebrazione
dell’Eucaristia.
5. Il mondo ancora non lo sa, ma tutti sono invitati al
banchetto di nozze dell’Agnello (Ap 19,9). Per accedervi occorre solo
l’abito nuziale della fede che viene dall’ascolto della sua Parola (cfr. Rm
10,17): la Chiesa lo confeziona su misura con il candore di un tessuto lavato
nel Sangue dell’Agnello (cfr. Ap 7,14). Non dovremmo avere nemmeno un
attimo di riposo sapendo che ancora non tutti hanno ricevuto l’invito alla Cena
o che altri lo hanno dimenticato o smarrito nei sentieri contorti della vita
degli uomini. Per questo ho detto che “sogno una scelta missionaria capace di
trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il
linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per
l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione” (Evangelii gaudium, n. 27): perché tutti
possano sedersi alla Cena del sacrificio dell’Agnello e vivere di Lui.
6. Prima della nostra risposta al suo invito – molto prima –
c’è il suo desiderio di noi: possiamo anche non esserne consapevoli, ma ogni
volta che andiamo a Messa la ragione prima è perché siamo attratti dal suo
desiderio di noi. Da parte nostra, la risposta possibile, l’ascesi più
esigente, è, come sempre, quella dell’arrendersi al suo amore, del volersi
lasciare attrarre da lui. Per certo ogni nostra comunione al Corpo e al Sangue
di Cristo è stata da Lui desiderata nell’ultima Cena.
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