“Diranno ai
monti «Copriteci» e ai colli: «Cadete su di noi»”. Questa frase terribile viene ripresa da Gesù parlando con le donne mentre sale al
calvario (Luca 23, 30). Ma in Osea è seguita subito da un’altra frase che invita all’impegno
pieno di speranza: “Seminate per voi
secondo giustizia e mieterete secondo bontà;”. Questo è il nostro Dio: ci fa
prendere coscienza dei nostri errori, dei pericoli che ci minacciano, ma non ci
abbandona al pessimismo.
L’11
ottobre 1962, Giovanni XXIII disse nel discorso di apertura del Concilio (Opportunità di celebrare il Concilio 4.2-3.): ci vengono “riferite le voci di
alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza
sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della
società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno
dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano
del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non
avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili
tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla
giusta libertà della Chiesa. A Noi sembra di dover risolutamente dissentire
da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi
incombesse la fine del mondo.”
Il Signore
continua: “dissodatevi un campo nuovo, perché
è tempo di cercare il Signore, finché egli venga e diffonda su di voi la
giustizia.”
Tante
persone, “accese di zelo per la religione” non smettono di vedere solo ciò che è
sbagliato, scandaloso. Criticano e persino deridono papa Francesco, spesso
appigliandosi a particolari molto secondari. Due cose mi colpiscono di
alcuni: non parlano mai del cuore della fede, della Buona Notizia
nella sua essenza, anche se è la base di tutto, e si
pongono sempre in atteggiamento di critica. Questo non può venire dallo Spirito Santo. Mi ha consolato una donna
su Facebook che si professa tradizionalista (una fan del Cardinale Siri Papa) ma
invitava le persone a riempire le chiese, a rasserenare gli animi invece di
incattivirli e dividere i cattolici. “Riavvicinarci tutti ai santi sacramenti,
consacrarci alla Vergine Maria, recitare il Santo Rosario ogni santo giorno. E lasciare
che intervenga Dio perché lui sa cosa fare, noi no”.
Sì, è tempo
non di lamentele o di critiche al Papa, ma di ascolto attento del suo
Magistero e di conversione personale, famigliare, comunitario. Più i giorni sono
cattivi più è urgente profittare del tempo presente (Ef 5:16) per dissodare
“un campo nuovo, perché è tempo di
cercare il Signore, finché egli venga e diffonda su di voi la giustizia”.
Prima
Lettura Os 10, 1-3. 7-8. 12
E' tempo di cercare il Signore.
Dal libro del profeta Osèa
Vite rigogliosa era Israele,
che dava sempre il suo frutto;
ma più abbondante era il suo frutto,
più moltiplicava gli altari;
più ricca era la terra,
più belle faceva le sue stele.
Il loro cuore è falso;
orbene, sconteranno la pena!
Egli stesso demolirà i loro altari,
distruggerà le loro stele.
Allora diranno: «Non abbiamo più re,
perché non rispettiamo il Signore.
Ma anche il re, che cosa potrebbe fare per noi?».
Perirà Samarìa con il suo re,
come un fuscello sull’acqua.
Le alture dell’iniquità, peccato d’Israele,
saranno distrutte,
spine e cardi cresceranno sui loro altari;
diranno ai monti: «Copriteci»
e ai colli: «Cadete su di noi».
Seminate per voi secondo giustizia
e mieterete secondo bontà;
dissodatevi un campo nuovo,
perché è tempo di cercare il Signore,
finché egli venga
e diffonda su di voi la giustizia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Ricercate sempre il volto del Signore.
Cantate
al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate
il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo Mt 1,15
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 1-7
Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede
loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni
infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo;
Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e
non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore
perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno
dei cieli è vicino».
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