2.La comunione è fondata sulla fede
La comunione tra
battezzati e in particolare nel collegio dei presbiteri nasce dalla fede. Anche
se sono necessari a livello pratico “strumenti e spazi di comunione” come scriveva
Giovanni Paolo II, il fondamento non riposa né su tecniche né su cameratismo o
coscienza di “gruppo particolare” che sarebbe clericalismo. Questi sono i
grandi mali della Chiesa. La nostra fede include la grazia, come cattolici, di
avere Pietro in mezzo a noi che ci aiuta a discernere i segni dei tempi e le
soluzioni da adottare per affrontare i problemi dell’oggi e confermarci nella
fede. La fede include il dovere di ascoltarlo.
“Ma
questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo
particolare prestare al magistero autentico del romano Pontefice, anche quando
non parla « ex cathedra ». Ciò implica che il suo supremo magistero sia
accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisca alle sue affermazioni
in conformità al pensiero e in conformità alla volontà di lui manifestatasi che
si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall'insistenza nel proporre una certa
dottrina, o dalla maniera di esprimersi”. (Lumen Gentium 25).
3.“Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”.
Papa Francesco
insiste molto sulla formazione dei fidanzati e delle famiglie. In un altro “suo”
documento recente “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale” si riprende
un tema che egli ha esposto fin dall’inizio del suo servizio petrino, su un
argomento di vitale importanza: Infatti “è urgente attuare concretamente quanto
già proposto in Familiaris Consortio n. 66 (“Su questa base
in seguito si imposterà, a largo respiro, la preparazione prossima, la quale -
dall'età opportuna e con un'adeguata catechesi, come in un cammino catecumenale - comporta una più specifica
preparazione ai sacramenti, quasi una loro riscoperta. Questa rinnovata
catechesi di quanti si preparano al matrimonio cristiano è del tutto
necessaria,”) … per impedire il moltiplicarsi di celebrazioni
matrimoniali nulle o inconsistenti” (Discorso alla Rota Romana, 21 gennaio
2017). Come sappiamo Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II è del 1981.
Concretamente si è fatto poco o nulla nelle nostre parrocchie sotto questo
aspetto. Sono certo che non vorremo aspettare altri 40 anni prima di ascoltare
il Magistero e adempiere così ad un dovere di giustizia verso i fidanzati e le
coppie sposate.
4.Atti degli Apostoli.
Siamo in tempo
sinodale sulla sinodalità. Il Modello è sempre la Scrittura e in particolare
gli Atti degli Apostoli. Perché non leggere insieme – come formazione alla
Sinodalità – questo fondamentale libro?
5. “Ad Gentes”.
Secondo la mia
opinione ed esperienza la chiave magisteriale per comprendere oggi il processo
di evangelizzazione è il Decreto conciliare “Ad Gentes” che prospetta varie
tappe: preevangelizzazione e testimonianza, annuncio del kerygma e raduno della
comunità, catecumenato, battesimo, emergere dei carismi, autonomia della
comunità che può a sua volta evangelizzare come Chiesa adulta.
I Padri conciliari
aggiungevano che questo schema era valido solo nei paesi di prima
evangelizzazione dove la Chiesa non era ancora impiantata, non nelle nazioni di
antica tradizione cristiana. Poi Giovanni Paolo II parlò di Nuova
Evangelizzazione. Benedetto XVI riconobbe che nei paesi di antica tradizione
cristiana le nuove generazioni hanno bisogno di una Prima Evangelizzazione….
Leggere Ad Gentes
potrebbe aiutare molto. È anche breve.
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