Questo Vangelo finisce con l’esortazione alla preghiera
identica al Vangelo di domenica scorsa: “La messe è abbondante, ma
sono pochi gli operai! Pregate dunque…” (Matteo 9,37-38; Luca 10,2). Qualcuno voleva
tradurre: “gli operai non vogliono lavorare”. No! La traduzione CEI è corretta:
sono pochi gli operai e la spinta interiore per andare a lavorare nella messe
viene dal Padre.
Mi colpisce
che il brano di oggi accosta gli operai che annunciano il Regno di Dio alla
guarigione di un muto che non può parlare ma perché indemoniato. È certo che molti,
oggi, non annunciano perché il demonio li rende muti, incapaci di parlare, attraverso
la pressione della società, della famiglia, del gruppo di amici, e in molte nazioni
queste pressioni sono diventate legge. C'è anche la paralisi intima che viene
dagli scandali nella Chiesa, i dubbi seminati nel cuore da false notizie su Gesù
e la Chiesa.
Quando
si parlava di peccati e scandali “nuovi”, “inauditi”, un mio confratello
rispondeva: “è già scritto nella Bibbia”. Infatti la prima lettura di Osea non presenta
un quadro idilliaco. E anche gli inizi di Gesù, e dopo la Pentecoste la prima evangelizzazione,
non erano privi di tensioni e problemi anche gravi.
Il Signore
ci liberi dai demoni che ci impediscono soprattutto interiormente ma anche esteriormente
di annunciare il suo Regno. “Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la
pace ai nostri giorni ….”
Prima
Lettura Os 8, 4-7.11-13
Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.
Dal libro del profeta Osèa
Così dice il Signore:
«Hanno creato dei re
che io non ho designati;
hanno scelto capi
a mia insaputa.
Con il loro argento e il loro oro
si sono fatti idoli,
ma per loro rovina.
Ripudio il tuo vitello, o Samarìa!
La mia ira divampa contro di loro;
fino a quando non si potranno purificare?
Viene da Israele il vitello di Samarìa,
è opera di artigiano, non è un dio:
sarà ridotto in frantumi.
E poiché hanno seminato vento,
raccoglieranno tempesta.
Il loro grano sarà senza spiga,
se germoglia non darà farina
e, se ne produce, la divoreranno gli stranieri.
Èfraim ha moltiplicato gli altari,
ma gli altari sono diventati per lui
un’occasione di peccato.
Ho scritto numerose leggi per lui,
ma esse sono considerate come qualcosa di estraneo.
Offrono sacrifici
e ne mangiano le carni,
ma il Signore non li gradisce;
ora ricorda la loro iniquità,
chiede conto dei loro peccati:
dovranno tornare in Egitto».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 113B
Casa d’Israele, confida nel Signore.
Il
nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Hanno
bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
Le
loro mani non palpano,
i loro piedi non camminano.
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!
Israele,
confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
Casa di Aronne, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
Canto al Vangelo Gv 10,14
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
Vangelo Mt 9, 32-38
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo
che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da
stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i
farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe,
annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come
pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è
abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe
perché mandi operai nella sua messe!».
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