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domenica 22 giugno 2025

CORPUS DOMINI: ENTRIAMO INSIEME NELLA DANZA DI DIO / SS del Corpo e del Sangue di Cristo, 22-06-2025



Crediamo con fede viva che il pane e il vino, eucaristizzati per mezzo dello Spirito Santo, diventano il vero corpo e sangue di Cristo, e tali rimangono fin quando sono pane e vino. Le specie non consumate si conservano nel tabernacolo “perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!” (Romani 11, 29). 

Chiediamoci però come celebriamo l’Eucaristia. Con la Pentecoste abbiamo esultato per il dono dello Spirito che porta i discepoli a conoscere e proclamare ad alta voce “le grandi opere di Dio” (Atti 2,11) in una “sobria ebbrezza” come dicono i Padri. Pur essendo sobria è una vera ebbrezza, un abbandono accompagnato da gesti di esultanza, di gioia. Sembra una perdita di controllo a chi ci vede l’effetto del mosto. 

Questa conoscenza e questa proposta di gioia si rinnovano in ogni Eucaristia, il paradiso sulla terra, almeno da parte delle tre Persone divine.  Il rapporto tra le Persone divine è chiamato "pericoresi". Papa Leone lo traduce “danza” di amore reciproco, e parla anche di un Dio “Ludens”, che gioca, si diverte. È  la vita divina. Questo dinamismo divino è la sorgente della vita. E in particolare viene dato a noi credenti. Con la fede e il battesimo siamo invitati a partecipare a questa danza divina, a questa armonia. 

Non si tratta di uno spettacolo perfetto dove il pubblico può solo ammirare, rimanendo estraneo, ma piuttosto di una festa di famiglia. Immaginiamo che ad una festa di famiglia si decide di ballare. Il grande salone non è il più idoneo, non sono perfetti i passi e neppure la musica, ma tutti balleranno o avranno il loro compito. Il bambino piccolo ballerà in braccio al papà, il meno abile o l’anziano sarà sostenuto dalle mani degli altri. Il più giovane trascinerà la nonna esitante. E ci si divertirà un mondo! Non a caso i balli tradizionali delle feste di paese e che fanno parte della nostra identità profonda sono graziosi pur eseguendo passi semplici alla  portata di tutti. Papa Leone partendo dal Dio “ludens” parla della cooperazione necessaria per vincere nello sport , e sottolinea che lo sport è un mezzo di sviluppo personale e comunitario sia sul piano umano che spirituale. Lo sport, il ballo, la musica polifonica sono l’antidoto alla disincarnazione e all’individualismo presenti nella nostra società, e sono veramente educativi se integrano i più fragili e le fragilità di ciascuno. 

Quanto cammino dobbiamo fare perché le nostre Assemblee eucaristiche siano una danza di amore e di gioia nella quale ognuno si senta partecipe e aperto agli altri? Ricordiamoci, Gesù sui nostri altari non è separato dalle altre due persone divine che cooperano alla nostra salvezza invitandoci ad “entrare nel gioco” insieme.

 

Dal libro della Gènesi  Gn 14,18-20 

In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:

«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici».

E [Abramo] diede a lui la decima di tutto.  Parola di Dio.

 

 Dal Salmo 109 (110)  R. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». R.

 Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! R.

 A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato. R.

 Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». R.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  1Cor 11,23-26

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio.


Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,11b-17

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».

Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.

Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.

Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.

Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.


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