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giovedì 21 settembre 2023

L'UCRAINA CON GRANDE SACRIFICIO DIFENDE LA SUA SOVRANITÀ E L'INVIOLABILITÀ DEI SUOI CONFINI RICONOSCIUTI A LIVELLO INTERNAZIONALE / La S. Sede al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 20 - 09 - 2023



Una Dichiarazione ricca e senza ambiguità al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dove, come sappiamo, la Santa Sede ha una rappresentanza permanente come osservatore. Da meditare. (Traduzione di lavoro. Testo originale: Il Sismografo: ONU Archbishop Gallagher Delivers Intervention During Open Debate on Ukraine).

Immediatamente l'Ucraina ha risposto positivamente: Il Sismografo: Ucraina Commissario diritti umani Parlamento ucraino: “Papa mediatore tra Kiev e Mosca. Apprezziamo lavoro del card. Zuppi”


Dichiarazione di Sua Eccellenza Mons. Paul Richard Gallagher

Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali

al dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

 “Sostenere gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite attraverso un multilateralismo efficace: mantenimento della pace e della sicurezza dell’Ucraina”


New York, 20 settembre 2023

 

Signor Presidente,

Signor Segretario Generale,

Questo dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza si svolge nel contesto della guerra crudele e insensata contro l’Ucraina, che, con grande sacrificio, difende la sua sovranità e l’inviolabilità dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Sono gli stessi valori promossi e condivisi fin dalla fondazione di questa nobile Organizzazione. Di fronte alla tragedia in corso, sorge spontanea una domanda: contro chi si combatte questa guerra? È sotto gli occhi di tutti che a pagare il prezzo più alto sono i civili, la gente semplice e, soprattutto, i bambini, i giovani e gli anziani.

La guerra è un male grande, e oggi vediamo che essa si espande sempre più, oltre i confini ucraini, coprendo con la sua ombra fitta non solo l’Europa, ma anche altri continenti e, soprattutto, infiltrandosi nei cuori umani, rendendoli contenitori di una “logica di guerra”. Davvero, come ricorda Papa Francesco, stiamo assistendo alla Terza Guerra Mondiale, che viene “combattuta a pezzi”.

È innegabile che l’attacco russo all’Ucraina abbia messo a repentaglio l’intero ordine globale sorto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le sue conseguenze negative possono già essere intraviste nella sfera umanitaria, demografica, alimentare, socio-politica, legale, economica, ecologica, militare, nucleare, energetica, sanitaria, educativa, religiosa, migratoria e altre, che sono nel loro insieme elementi fondamentali dell’architettura della sicurezza mondiale.

Il male è incapace di generare il bene. L’aggressività può solo generare nuova aggressività. Se questa guerra non viene fermata e la pace non viene ricercata ad ogni passo, il mondo intero rischia di sprofondare in crisi ancora più profonde.

La soluzione alla guerra in Ucraina non è una questione che riguarda solo l’Ucraina stessa. Di fronte alla tragedia che si svolge davanti ai nostri occhi, è giunto il momento di porci alcune domande di Papa Francesco: “Cosa faccio oggi per il popolo ucraino? Sto facendo qualcosa?" Oggi più che mai l’intera comunità internazionale non può arrendersi e lasciare che questa questione passi sotto silenzio. Per avere un futuro pacifico e sicuro, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, e in particolare quelli di questo Consiglio di Sicurezza, sono chiamati a unire gli sforzi nella ricerca di una pace giusta e duratura per l’Ucraina, quale elemento importante della pace globale di cui il mondo ha sete. È meglio e più economico per tutti investire nella pace invece che nella guerra!

La Santa Sede, da parte sua, è vicina all’Ucraina e ne sostiene pienamente l’integrità territoriale e, inoltre, continua a impegnarsi in iniziative umanitarie volte ad alleviare le sofferenze della popolazione ucraina, soprattutto di quella parte di essa più debole e vulnerabile mentre , esortando al tempo stesso tutti gli Stati e le pertinenti Organizzazioni internazionali a diventare creativi e coraggiosi artigiani di pace e tessitori di dialogo costruttivo.

La pace non è una realtà di cui non si conoscono le caratteristiche e le proprietà. Tutti sanno cos'è la pace. Arriverà sicuramente quando ci sarà un impegno comune per attuarlo non solo a livello internazionale e istituzionale, ma anche nei nostri cuori e nelle nostre case.

A tutti voi, e in particolare alla martoriata Ucraina, desidero rivolgere il mio augurio di cuore affinché l'auspicata pace torni a rallegrare il mondo intero.

Grazie, signor Presidente.


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