Visualizzazioni totali

lunedì 11 settembre 2023

IL SINODO: NON TEMERE PICCOLO GREGGE... 2/2


I precedenti nella Storia. Nessun Sinodo o Concilio ha cambiato la Dottrina della Chiesa

Abbiamo visto ieri La Gioia del Vangelo: C'È IL PERICOLO CHE IL SINODO CAMBI LA DOTTRINA DELLA CHIESA? / sabato XXII sett. 2023.) - senza poter dare tutti gli esempi presenti nei Vangeli e nel resto del Nuovo Testamento - che Gesù cambia precetti disciplinari e soprattutto l’approccio con il quale affrontare le situazioni, suscitando spesso molta sorpresa tra i suoi discepoli e ascoltatori, senza però mai rinnegare o cambiare la Verità rivelata da Dio in precedenza. Porta alle piene conseguenze i precetti precedenti, spesso riporta al principio. Gesù mette sempre al centro la persona in cammino e la sua fede e non l’aspetto prettamente giuridico. Dopo la Pentecoste la Chiesa, in particolare gli Apostoli, vedono con enorme sorpresa che Dio vuole inglobare anche i pagani senza farli diventare prima ebrei. In Gesù risorto, nel kerigma, c'è tutta la pienezza dalla quale ripartire. In una buona parte della Chiesa questo crea un disagio enorme e resistenze. Il Concilio di Gerusalemme trova un compromesso chiedendo agli ebrei di accettare come fratelli i pagani che si sono convertiti a Cristo e ai pagani credenti di rispettare alcune norme su punti sensibili. Alcuni di questi punti sono legati alla natura umana, altri sono legati a considerazioni culturali. In quel caso si cerca di evitare troppo disagio tra gli ebrei. I punti stabiliti dal Concilio vengono trasmessi fedelmente alle comunità, ma in seguito quelli culturali cadono pian piano in secondo piano, sono relativizzati da Paolo stesso mentre egli insiste con forti richiami sulla carità e su quei punti che riguardano la morale fondata sulla natura umana. Anche alcune indicazioni disciplinari e culturali di Paolo stesso non sono più osservate da nessuno oggi nelle comunità cristiane, senza che nessuno si scandalizzi. Quindi ci sono cambiamenti senza che la verità del Vangelo venga alterata. Così è stato lungo i secoli nella Chiesa cattolica. 

I precedenti di Papa Francesco.

Papa Francesco ha già indetto e guidato altri Sinodi, anche articolati su più anni per permettere un ascolto più profondo. Nell’Esortazione Apostolica dopo il Sinodo sulla famiglia si è parlato moltissimo della Nota sulla possibilità in alcuni casi della Comunione Eucaristica a divorziati risposati. Era un invito ad un discernimento pastorale molto serio, caso per caso, ma nulla di nuovo nella Chiesa. Per molti invece si presentò come una novità assoluta e ricevuto da molti preti in senso precettistico: prima era vietato, adesso tutti i divorziati risposati possono fare la comunione! Chi ha accolto con entusiasmo, chi si è scandalizzato, ma nessuno aveva capito. Papa Francesco non ha detto: “adesso chi è divorziato e risposato può fare la comunione”! Non ha cambiato la Dottrina, ha solo messo in luce ciò che molti non sapevano. In quella stessa Esortazione c'è una posizione molto chiara che afferma che il matrimonio è solo tra uomo e donna. A Sinodo avviato, Papa Francesco ha semplificato l’iter delle cause di nullità matrimoniale, auspicandosi che siano gratuite. Era un'idea del Cardinal Ratzinger, che però, da Papa non la mise in pratica. Prima del Sinodo speciale sull’Amazzonia, c'è stato un fuoco di sbarramento contro l’ordinazione di uomini sposati, con anche un libro del Cardinale Sarah, come se bisognasse impedire a Papa Francesco di togliere il celibato dei preti in vigore nel Rito Latino della Chiesa. Eppure Papa Francesco aveva già espresso la sua opinione con molta chiarezza e quindi si sapeva che non avrebbe abolito il celibato sacerdotale. Alla fine del Sinodo Papa Francesco si è solo lamentato che molti preti del Sud, invece di servire il loro popolo ed evangelizzare chi non conosceva ancora il Vangelo, cercassero piuttosto di andare verso il Nord ricco…  

Come funziona il Sinodo? 

«Il Sinodo è infatti un'espressione particolarmente fruttuosa e lo strumento validissimo della collegialità episcopale.» (Papa Giovanni Paolo II])

Il Sinodo dei vescovi è un'istituzione della Chiesa cattolica, istituita da Paolo VI nel 1965 in risposta al desiderio dei padri del Concilio per mantenere viva l'esperienza dello stesso Concilio. È un'assemblea dei rappresentanti dell'episcopato cattolico, con una Segreteria permanente, che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo della Chiesa universale. Tutto si svolge quindi “cum Petro et sub Petro” (con Pietro e sotto Pietro), con la garanzia del ministero petrino che appunto è lì per evitare ogni deriva dottrinale. Papa Francesco invita solo tutti a parlare con franchezza, a confrontarsi, anche in virtù della garanzia che dona lo Spirito Santo. Il Sinodo è consultivo. Il Papa riceve le raccomandazioni finali ma poi redige liberamente l’Esortazione post sinodale senza essere nemmeno obbligato a scriverla. Il Sinodo è una riunione nello Spirito Santo. Non si deve far trionfare la propria opinione ma ascoltare la voce dello Spirito. Anche in semplici Sinodi diocesani si sono viste fazioni agguerrite confrontarsi per poi arrivare al consenso conforme alla Dottrina della Chiesa.  


Nessun commento:

Posta un commento