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domenica 2 luglio 2023

LA CROCE : UN CAMMINO PARADOSSALE DI LIBERAZIONE! / XIII Dom. T.O., A, 2023.


“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà,” 

E chi sarà degno di Gesù? Quanti saranno i cristiani? 

Il Vangelo di oggi conclude il discorso ai missionari di Matteo. - Allora non mi riguarda!, posso stare tranquillo… -  Piano! Ci sono altre situazioni, in cui Gesù rivolge lo stesso concetto a tutti: “Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. … Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". (Luca 14, 26-27.33).

Certo, ogni opera buona, anche piccola, sarà ricompensata, e il discepolo troverà il sostegno di Dio nelle sue necessità. Vediamo quindi che Gesù, largo in misericordia e paziente con la nostra debolezza, CHE NON RIGETTA NESSUNO, ci indica però una meta alta, un cammino che ha fine solo quando ci saremo liberati da tutto ciò che ancora ci intralcia verso la Vita Degna di Dio nella Libertà dei suoi Figli. 

Ci sono però tanti modi per difenderci dalla Parola di Dio, sminuirla, cercare di renderla innocua. Il primo modo è di cancellarla proprio, di vivere come se non esistesse. Oppure di dire che riguarda altri, preti, suore, missionari, non me. Un altro modo ancora è di ragionarci su, e invece di ascoltare ciò che il Signore mi vuole dire, di coprire la Parola con i miei ragionamenti, ascoltando me stesso e le mie ragioni e non la Parola di Dio. C'è chi, istintivamente o meno, riduce la Parola a ciò che egli compie, a ciò che egli comprende, non uscendo mai dalla logica umana, non passando mai alla logica di Dio, la logica della fede. C'è anche chi spiega la Parola agli altri, “fa la predica” senza coinvolgere la propria vita nell’ascolto, non permette che la Parola operi il suo compito: “Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”. (Ebrei 4, 12). Un altro modo molto comune per difendersi dalla Parola di Dio è mettersi ben in vista l’etichetta (falsa) di chi “ama già Dio sopra ogni cosa, fin da bambino è innamorato di Gesù e Maria, compie già tutto ciò che il Signore chiede, ecc.”. Questo succede meno facilmente a chi fa un cammino sulla Parola di Dio. INFINE CONDIZIONA PESANTEMENTE IL NOSTRO ASCOLTO OGNI LEGAME CHE ANTEPONIAMO ALL'OBBEDIENZA TOTALE A DIO. Chi ama persone o cose,  proprietà, progetti ... più di Dio non può ascoltarlo con totale libertà. 

La realtà è che è molto difficile ascoltare, perché significa fare spazio a ciò che non è mio e mi mette in discussione, svuotarsi, rimettere nelle mani di Dio tutta la mia vita e quindi è raro incontrare persone che ascoltano veramente il Signore che parla.  


Prima Lettura  2 Re 4,8-11.14-16a Costui è un uomo di Dio, un santo; rimanga qui.

Dal secondo libro del Re.

Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». 

Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. 

Eliseo chiese a Giezi suo servo: «Che cosa si può fare per questa donna?». Il servo disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio».

 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 88  Canterò per sempre la tua misericordia.

Canterò senza fine le grazie del Signore,  con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,  perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» ;  la tua fedeltà è fondata nei cieli. 

Beato il popolo che ti sa acclamare  e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:  esulta tutto il giorno nel tuo nome,  nella tua giustizia trova la sua gloria. 

Perché tu sei il vanto della sua forza  e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.  Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele. 


Seconda Lettura   Rm 6, 3-4. 8-11 Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a Cristo nella  morte, perché possiamo camminare in una vita nuova. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 

Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 

Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 

Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. 

 

Canto al Vangelo  1 Pt 2,9  Alleluia, alleluia. Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa; proclamate le grandezze di Dio, che vi ha chiamato dalle tenebre all'ammirabile sua luce. Alleluia.

Vangelo   Mt 10, 37-42 Chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.

Dal vangelo secondo Matteo.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 

Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. 

Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 

Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 

E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».


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