In poche frasi che bisogna leggere lentamente e meditare, i Padri Conciliari tracciano un programma concreto di educazione cristiana che è buono ripetere ai genitori, specialmente al momento della preparazione al Battesimo. I figli hanno diritto ad un'educazione cristiana. Battezzare un bambino e non dargli una educazione cristiana è una gravissima ingiustizia nei suoi confronti. L'argomento della giustizia è quello che usa Papa Francesco quando chiede un vero catecumenato per i fidanzati che si preparano al matrimonio: mentre si danno anni di formazione ai giovani che si sentono chiamati alla vita religiosa e/o sacerdotale, e se non va bene, possono sempre chiedere la dispensa dal loro stato, si accetta che dei giovani inesperti, pieni dello spirito del mondo, sulla spinta di un innamoramento che sa ancora troppo di entusiasmo, di impegnarsi in un sacramento indissolubile, dove la loro capacità di affrontare le prove inevitabili della vita matrimoniale coinvolgerà la vita dei figli creando loro ferite profonde.
Quali sono le parrocchie che propongono un serio catecumenato per tutti i fidanzati? Questo periodo speciale orientato al matrimonio si prepara fin dai primi giorni di vita, prima ancora del battesimo e durante tutta la crescita.
L'educazione cristiana
2. Tutti i cristiani, in quanto rigenerati nell'acqua e nello Spirito Santo, son divenuti una nuova creatura (8), quindi sono di nome e di fatto figli di Dio, e hanno diritto a un'educazione cristiana. Essa non mira solo ad assicurare quella maturità propria dell'umana persona, di cui si è ora parlato, ma tende soprattutto a far sì che i battezzati, iniziati gradualmente alla conoscenza del mistero della salvezza, prendano sempre maggiore coscienza del dono della fede, che hanno ricevuto; imparino ad adorare Dio Padre in spirito e verità (cfr. Gv 4,23) specialmente attraverso l'azione liturgica; si preparino a vivere la propria vita secondo l'uomo nuovo, nella giustizia e santità della verità (cfr. Ef 4,22-24), e così raggiungano l'uomo perfetto, la statura della pienezza di Cristo (cfr. Ef 4,13), e diano il loro apporto all'aumento del suo corpo mistico. Essi inoltre, consapevoli della loro vocazione, debbono addestrarsi sia a testimoniare la speranza che è in loro (cfr. 1 Pt 3,15), sia a promuovere la elevazione in senso cristiano del mondo, per cui i valori naturali, inquadrati nella considerazione completa dell'uomo redento da Cristo, contribuiscano al bene di tutta la società (9). Pertanto questo santo Sinodo ricorda ai pastori di anime il dovere gravissimo di provvedere a che tutti i fedeli ricevano questa educazione cristiana, specialmente i giovani, che sono la speranza della Chiesa (10).
I genitori, primi educatori
3. I genitori, poiché han trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di essa (11). Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può difficilmente essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali, di cui appunto han bisogno tutte le società. Soprattutto nella famiglia cristiana, arricchita della grazia e delle esigenze del matrimonio sacramento, i figli fin dalla più tenera età devono imparare a percepire il senso di Dio e a venerarlo, e ad amare il prossimo, conformemente alla fede che han ricevuto nel battesimo; li anche fanno la prima esperienza di una sana società umana e della Chiesa; sempre attraverso la famiglia, infine, vengono pian piano introdotti nella comunità degli uomini e nel popolo di Dio. Perciò i genitori si rendano esattamente conto della grande importanza che la famiglia autenticamente cristiana ha per la vita e lo sviluppo dello stesso popolo di Dio (12).
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