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sabato 15 luglio 2023

QUANTO È DIFFICILE ASCOLTARE! / XV Dom T.O., A, 2023.


La prima lettura presenta la potenza della Parola creatrice che compie la sua missione. Beati noi se lo crediamo! Angelo Sequeri l’ha riassunto nel suo bellissimo canto “Symbolum ‘80”: "Io so quanto amore chiede / questa lunga attesa / del tuo giorno o Dio; / luce in ogni cosa io non vedo ancora, / ma la tua parola mi rischiarerà". Andare verso la morte è andare verso la luce, verso lo svelamento dell’amore di Dio costantemente presente, e la consolazione dei nostri cuori. 

Il problema che rimane però è quindi l’ascolto affinché io che sono libero non vanifichi il progetto di salvezza di Dio per me. Gesù con la parabola del Seminatore ci elenca anche le difficoltà dell’ascolto. Ricordiamoci che l’ascolto è il  primo comandamento, come sanno tutti gli ebrei facendone la loro preghiera quotidiana, lo Shemà : "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; ..." (Mc 12,29; Dt 6,4-5). Ma lo sanno tutti i cristiani? Una breve rassegna nella Bibbia ci fa trovare la parola “ascolta” 151 volte, “ascolti” 32 volte, e “ascoltate” 84 volte. Solo questo è sufficiente per far comprendere l'importanza dell’ascolto.  

“Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.” (Isaia 50,4-5). 

Donaci Signore un orecchio aperto alla tua Parola e anche alla Parola della Chiesa. 


Prima Lettura  Is 55, 10-11 La pioggia fa germogliare la terra.

Dal libro del profeta Isaia

Così dice il Signore:

«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 64 Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli.

Tu visiti la terra e la disseti,  la ricolmi di ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu prepari il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra: ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza. Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza.

I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia!


Seconda Lettura  Rm 8, 18-23 L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.

La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.


Canto al Vangelo  Cf Mt 13,19.23  Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio e il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Alleluia.

Vangelo  Mt 13,1-23 Il seminatore uscì a seminare.

Dal vangelo secondo Matteo

[ Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».  ]

Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.

Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:

“Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”.

Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».


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