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lunedì 10 luglio 2023

GIACOBBE: VANTAGGI E SVANTAGGI DI NASCERE IN UNA TRADIZIONE CRISTIANA / Lunedì XIV sett. T.O., dispari, 2023.


Giacobbe riconosce senza esitazioni la presenza di Dio durante la notte mentre fugge verso Carran dai parenti di suo nonno Abramo. Ma Dio non è ancora il SUO Dio. Deve ancora fare alleanza con lui. Inizia in quella notte una sua storia personale con Dio. Questa storia personale con Dio è necessaria per ciascuno di noi. Non ci salva il Dio dei filosofi, l’Essere perfettissimo e neppure il Dio della Legge, il Dio giudice che impone dall’alto i suoi comandamenti. 

Commuove questa adesione personale di Giacobbe al Dio di suo nonno e di suo padre. È come un dubbio sulla sua potenza: se tu sei capace di proteggermi in questa terra straniera (dove ci sono altri dèi e molti pericoli) e riportarmi nella terra che hai promesso a mio nonno e ai suoi discendenti allora sarai davvero il mio Unico Dio.

Sarà sempre più ovvio per il popolo che il Dio dei Padri è il loro Dio, proprio perché è il Dio degli antenati, “da sempre” e ha compiuto prodigi in favore delle generazioni passate. Ma, paradossalmente, questa ovvietà può allontanare la presenza di Dio dalla vita personale. È Dio, sta in cielo ma io sono sulla terra. È il Dio del mio popolo ma con tutta questa gente di cui si deve occupare, mica penserà a me, mi parlano di grandi miracoli, ma per me nessun miracolo. Sono riflessioni che sentiamo ancora oggi da molti che abbiamo battezzati facendogli credere di essere cristiani, quindi di essere stati evangelizzati. Poi li abbiamo abbandonati con il catechismo della loro prima comunione e senza risposte di fronte ai loro interrogativi. 

È senz’altro un vantaggio di nascere dopo tante generazioni cristiane, con una tradizione ben radicata, con una “immensa schiera di testimoni” e di interventi di Dio nella Storia, ma senza un incontro personale con il Signore, senza un atto di fede personale nel Dio che mi chiama per nome, la fede tradizionale ha poco valore, non resiste di fronte alle sfide e ai drammi della vita. Non resiste nemmeno di fronte all’amore per una donna, per un uomo, di fronte ai soldi e alla sete legittima di realizzarsi. E si diventa succubi degli idoli, “perché in chiesa va tutto bene, ma fuori le cose sono diverse”, mentre Gesù ci indica la Via della Vita.  


Prima Lettura   Gn 28, 10-22a Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.

Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto».

Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo».

La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.

Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio».   


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 90 Mio Dio, in te confido.

Chi abita al riparo dell’Altissimo passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

«Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e io gli darò risposta; nell’angoscia io sarò con lui».      


Canto al Vangelo   2 Tm 1,10  Alleluia, alleluia. Il Salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del vangelo. Alleluia.

Vangelo   Mt 9,18-26 Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.

Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.

Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.


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