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martedì 12 luglio 2022

SE NON CREDERETE NON AVRETE STABILITA'. / Martedì XV sett. T.O., pari.

 

Oggi, Corazìn è in rovina.

Le forti minacce di Gesù a Corazìn, Betsaìda e Cafarnao sono “profetiche”: non sentenze definitive ma inviti alla conversione. “Se continuate su questa strada succederà questo …”. Invece con la conversione il Signore “si pente del male annunciato, si commuove per il figlio delle sue viscere…”. Purtroppo molte minacce si realizzano. Arriva il momento in cui la via della pace sarà nascosta agli occhi di Gerusalemme (Luca 19,42).

Mi colpisce l’atteggiamento di Pekah, re d'Israele. Israele e Giuda sono due popoli fratelli, discendenti di Abramo e in particolare dei dodici figli di Giacobbe. Inoltre il Regno di Israele soccomberà fra sessantacinque anni. Quindi i segni, interni ed esterni, di fragilità del Regno sono già presenti. Forse Pekah li vede. Ma, invece di consolidare il suo Regno si allea con un re pagano per devastare un popolo fratello. Sembra assurdo, folle, oltre che criminale. Ma la Storia si ripete. L’ultimo articolo di don Stefano Caprio per “Mondo russo”  non risolleva il morale: dopo troppo tempo al potere arriva per ogni zar, ogni dittatore, la scadenza della malattia, della morte, la prospettiva della fine. Non sopportano la decadenza e trascinano i popoli con sé nel baratro. MONDO RUSSO L'inevitabilità della guerra.

Ma è proprio lì che vuole intervenire Dio, suscitando profeti, proponendo altri schemi. Isaia viene mandato ad Acaz (col figlio Seariasùb, un nome un po’ difficile da pronunciare ma simbolico. Significa “Un resto ritornerà”) per rassicurare Acaz e il popolo e invitando ad appoggiarsi sull’Alleanza col Dio di Abramo e non su alleanze umane contrarie. In questo caso c'è la certezza: Dio lo farà. Ma anche se la salvezza si realizzerà comunque, credere o meno cambia tutto: l’abbandono fiducioso in Dio produce pace, positività, apertura. La non fede è accompagnata da ansia, pessimismo, relazioni reciproche tese, energie sprecate in modo disordinato. In quanto cristiani siamo invitati a reagire contro il fatalismo e il pessimismo, cercando in Dio vie nuove e coraggiose. Cristo è risorto, Cristo è il Signore.

 

Prima Lettura  Is 7, 1-9
Se non crederete, non resterete saldi.

Dal libro del profeta Isaìa
Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelìa, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento.
Il Signore disse a Isaìa: «Va’ incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: “Fa’ attenzione e sta’ tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelìa. Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno tramato il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco
e capo di Damasco è Resin.
Capitale di Èfraim è Samarìa
e capo di Samarìa il figlio di Romelìa.
Ancora sessantacinque anni
ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
Ma se non crederete, non resterete saldi”». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 47
Dio ha fondato la sua città per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.

Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme.
Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.

Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis. 

Canto al Vangelo 
 Sal 94 
Alleluia, alleluia.

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 11, 20-24
Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!». 

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