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martedì 26 luglio 2022

MEMORIA E SAGGEZZA, SANTITA' E TRADIZIONE VIVA / SS Gioacchino e Anna, festa dei nonni, 26 luglio.

 

"Avis i nets", Nonni e nipoti - dal Sito
dell'Arcidiocesi di Barcellona.

Geremia sembra dirci che siamo alla fine, senza più nessun rimedio o speranza. Ma ecco che queste parole sconfortate ci trovano qui, vivi. Gli anziani possono essere i testimoni che la vita va avanti, anche attraverso molte prove. L’attualità delle parole di Geremia, con tutti i mali che ci circondano e la guerra, ancora e sempre, ci ricordano pure che invece di maturare l’umanità sembra imparare poco. Gli anziani devono essere la memoria ma anche la saggezza.

Gesù nel Vangelo spiega la parabola della zizzania nel campo.  Dice che il seme buono sono i figli del Regno”, non solo la Parola di Dio, e che “La zizzania sono i figli del Maligno”. Come comprendere questa personalizzazione?

Guai a pensare che siccome siamo i cristiani, siamo quelli che vanno in chiesa, apparteniamo a un gruppo, siamo i migliori, senza macchia, senza pericolo. Una volta mi disse un prete: “Come puoi pensare che un gruppo di preti possa sbagliare?”. Mica sarebbe la prima volta. Gesù stesso ci fa capire che la zizzania può stare nella Chiesa. Ci dice pure di non sradicarla perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano”, dando così un valore spirituale intimo e non solo esteriore all’essere figli del Regno. Ma non possiamo nemmeno vivere un’autocritica continua per cui tutti quelli che sono fuori dalla Chiesa sono buoni e i membri della Chiesa sono tutti peccatori . La Chiesa è il Giardino dove fiorisce lo Spirito Santo. Questa fioritura si materializza nei Santi e nella Tradizione viva della Chiesa.

Nella Chiesa i “nonni” che annunciano il trionfo di Cristo nella vita concreta, portatori di speranza, di umile esperienza e della saggezza incessantemente trasmessa e sviluppata, sono i santi e la Tradizione autentica.  

 

Prima Lettura  Ger 14, 17-22
Ricordati, Signore! Non rompere la tua alleanza con noi. 

Dal libro del profeta Geremìa
Il Signore ha detto:
«I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la vergine,
figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
Se esco in aperta campagna,
ecco le vittime della spada;
se entro nella città,
ecco chi muore di fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per la regione senza comprendere».
Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpiti, senza più rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!
Riconosciamo, Signore, la nostra infedeltà,
la colpa dei nostri padri:
abbiamo peccato contro di te.
Ma per il tuo nome non respingerci,
non disonorare il trono della tua gloria.
Ricòrdati! Non rompere la tua alleanza con noi.
Fra gli idoli vani delle nazioni c’è qualcuno che può far piovere?
Forse che i cieli da sé mandano rovesci?
Non sei piuttosto tu, Signore, nostro Dio?
In te noi speriamo,
perché tu hai fatto tutto questo.  

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 78
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.  

Canto al Vangelo 
 Mt 13
Alleluia, alleluia.

Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.
 
Vangelo
   Mt 13, 36-43
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». 

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