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domenica 24 luglio 2022

IL PADRE NOSTRO E' UNA FORMULA O UNA PREGHIERA FILIALE? / XVII Dom. T.O., C.

 


1.Paolo dice: “eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne”. Signore, capisco che il peccato causi la morte, ma la incirconcisione non è colpevole, cosa c'entra? Paolo ci ricorda che siamo salvati per grazia, per scelta libera da parte di Dio. La circoncisione fa entrare nel popolo eletto e le promesse di Dio, come il nostro battesimo.

2.Il “Padre nostro” nel Vangelo di Luca è diverso da quello di Matteo. Tutti quelli che accusano papa Francesco di “aver cambiato il Padre Nostro che si deve recitare come ce l’ha dato nostro Signore Gesù Cristo” potrebbero capire oggi che la preghiera è uno spirito e non una formula. Mettiamoci davanti a Dio nostro Padre come figli, direttamente, senza sacralizzare una formula.

3.Certamente le parole del Padre Nostro sia in Matteo che in Luca, malgrado le parole diverse, hanno un contenuto che è lo stesso. Matteo però insiste sul perdono a chi ci ha offeso, se vogliamo essere perdonati. Luca invece invita alla fiducia e all’insistenza. Nel rapporto con Dio vanno di pari passo come ci dimostra anche la preghiera di intercessione di Abramo per Sodoma e Gomorra. Ma Luca sottolinea anche un’altra cosa: chiediamo cose piccole e non ciò che vale, chiediamo grazie e non lo Spirito Santo.

4.Da lì due riflessioni: era necessario che Matteo e Luca facessero queste puntualizzazioni? Il perdono delle offese non è forse incluso nella frase “e perdona a noi i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori”? Certamente! La richiesta della Grazia e non delle grazie piccole soltanto, non è forse inclusa nella richiesta: sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”? Senza alcun dubbio! Questo dimostra che troppo spesso riduciamo la preghiera a formulette. Non preghiamo in modo consapevole, non dialoghiamo con Dio che ci parla. Quanti di noi, in questa settimana, non hanno invocato nemmeno una volta lo Spirito Santo abbandonandosi alla volontà di Dio? Accettiamo con stupore la grandezza del dono di Dio.

 

Prima Lettura   Gn 18, 20-21. 23-32
Non si adiri il Signore, se parlo.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 137
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. 

Seconda Lettura 
 Col 2, 12-14

Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi.

Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.

Canto al Vangelo
  Rm 8,15
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre! Alleluia.

 

Vangelo  Lc 11, 1-13
Chiedete e vi sarà dato.

Dal vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

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