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mercoledì 13 luglio 2022

PERCHE' I PICCOLI SONO PRIVILEGIATI? / martedì XV sett. T.O., pari.

 


La prima lettura di Isaia ci presenta la tragica complessità della vita con i suoi massacri e le sue guerre. Tutto sta nelle mani di Dio ma non tutto è secondo la sua volontà.

Al tempo di Gesù non era diverso e i piccoli sono sempre le prime vittime della barbarie dei “grandi”. Ma Gesù dice che sono privilegiati. In che senso? I piccoli stentano a giudicare, hanno un dono di fratellanza che Dio dona a chi si umilia-è umile (papa Francesco lo spiega con l’immagine della ruota della bicicletta: siamo in alto sui raggi della ruota e Dio ne è il centro, abbassandoci per andare verso Dio ci avviciniamo gli uni gli altri), si affidano a Dio più istintivamente proprio perché sanno di non aver potere, e allo stesso modo sentono la fede il loro bene più prezioso, mancando di altri beni che potrebbero illuderli. Il tempo fa cadere gli idoli e svela che il bene più prezioso è di chi ha dato valore a Dio che lo riscatterà dalla morte. Invece “L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio. L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste»; questo è il suo pensiero. Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari. Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure»”. (Salmo 9,24-27). “Ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono. Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria.” (Salmo 48, 13.18).

Chiediamo a Dio di vivere come i  piccoli del Vangelo. 

 

Prima Lettura   Is 10, 5-7. 13-16
Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare?

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno!
Contro una nazione empia io la mando
e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
Poiché ha detto:
«Con la forza della mia mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un eroe
coloro che sedevano sul trono.
La mia mano ha scovato, come in un nido,
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra.
Non vi fu battito d’ala,
e neppure becco aperto o pigolìo».
Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio
come incendio di fuoco.

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 93 
Il Signore non respinge il suo popolo.

Calpestano il tuo popolo, Signore,
opprimono la tua eredità.
Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.

Dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende».
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?

Chi ha formato l’orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l’occhio, forse non vede?
Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all’uomo il sapere?

Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.  

Canto al Vangelo 
  Mt 11,25
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

Vangelo
   Mt 11, 25-27
Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». 

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