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venerdì 29 luglio 2022

(3) CIO' CHE MI SEMBRA IMPORTANTE PER LA FORMAZIONE PERMANENTE, ANCHE DEI PRETI. (fine.)

 


6. Kerygma

Il kerygma è il fondamento della nostra fede e della nostra vita di grazia in Cristo. Ora è largamente ignorato. Non deve sorprendere, perché “di pancia” continuiamo ad essere condizionati dall’educazione ricevuta e dall’ambiente che ci circonda. Riguardo all’ambiente, la Cristianità che vigeva fino a mezzo secolo fa in Italia con tutti i suoi valori eccellenti era però radicalmente insufficiente per due motivi: si considerava che “nascevi cristiano”. Certo ci voleva il battesimo. Ma fatto questo, eri cristiano. Quando sono arrivato in Sicilia,  il termine “cristiano” era usato dai musulmani immigrati per dire “un uomo” a differenza delle bestie. Il secondo motivo è che questo costume di cristianità era mescolato con molti aspetti pagani e tante volte con un’impostazione generale pagana nel rapportarsi a Dio, al Vangelo e ai santi. In ogni caso la Cristianità è finita ha detto chiaramente papa Francesco. Ha aggiunto che forse ritornerà, senza che si possa sapere quando e oggi dobbiamo tener conto che non siamo più in uno stato di Cristianità. Ora vedo ancora molti riflessi di Cristianità nella vita pastorale, quando, per esempio, si chiede coerenza ai fedeli o loro stessi riconoscono la loro incoerenza riguardo alla pratica domenicale dicendo: “come troviamo il tempo per tante cose dobbiamo trovare il tempo per la Messa la domenica”, “è giusto, ci dobbiamo sforzare”…. Ma il pagano che chiede il battesimo e la Prima Comunione per i suoi figli, il matrimonio in Chiesa e latita la domenica a Messa non è incoerente; è perfettamente coerente con uno schema religioso pagano! Papa Francesco insiste molto sul Kerigma. Infatti:

“Non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio.”. (Evangelii Gaudium n. 165, vedi il Capitolo IV.Un’evangelizzazione per l’approfondimento del kerygma, dove appare la bellezza dell’annuncio e la logica della crescita accompagnata dalla premura della Chiesa attraverso il catecumenato. Nella celebrazione del battesimo, anche dei bambini, ci sono riti e segni del catecumenato. Ma nella pratica nessun bambino fa un catecumenato dopo, né nessuna parrocchia lo propone, anche se i genitori si impegnano, assieme ai padrini a educare il neobattezzato nella fede cristiana. Abbiamo banalizzato il battesimo. Spesso si argomenta che il giorno di Pentecoste circa 3000 uomini vengono battezzati immediatamente, e soprattutto si ricorda l’eunuco della Regina Candace, o anche Cornelio, il capo carceriere di Filippi, Lidia, ecc.. I presenti al discorso di Pietro il giorno di Pentecoste erano in attesa del compimento delle Promesse di Dio, erano tutti ebrei o proseliti, quindi formati, hanno visto il fenomeno della discesa dello Spirito Santo, hanno ascoltato il discorso di Pietro, si sono sentiti trafiggere il cuore, hanno chiesto aiuto… Anche tutti gli altri hanno una storia di preparazione e di ricerca antecedente e ricevono il kerygma prima di essere battezzati. Proprio per aiutare i pagani senza preparazione e correggere alcuni battesimi fatti troppo in fretta la Chiesa ha inventato  l’Istituto del Catecumenato, presente in modo universale fin dal primo secolo cristiano. 

 Questo sono temi che mi sembra utile approfondire per ascoltare lo Spirito.

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