Mentre
si cerca di comprendere chi ha appiccato il fuoco alla Cattedrale di Nantes e tutto
il web prende in giro il Comune di Parigi perché ha dichiarato festivo il 15
Agosto in quanto “festa dei gatti” (La giornata mondiale dei gatti è un’invenzione
molto recente fissata all’8 agosto, ma si è diffusa la barzelletta che si debba
festeggiare il 15, ossia “metà Agosto”, perché “mi-Aout” in francese si può pronunciare
come il verso dei gatti!), alcuni nostrani hanno attribuito tutto all’operato
dell’islamismo, sia l’incendio che la festività dei gatti. “Chat alors!” (ça
alors! – per bacco!) scrive qualche internauta francese con pronuncia alverniate
che diventa “gatto allora!” Meglio prendere a ridere il tutto, altrimenti
bisognerebbe piangerebbe per chi semina gratuitamente zizzania sulla convivenza comune.
Nel
mondo si parla ancora di Haghia Sofia, e rimaniamo in linea con la posizione
del Papa che esprime il suo dolore senza voler suscitare guerre supplementari. Erdogan
da parte sua, purtroppo, ha dichiarato che vuole “liberare” anche Al Aqsa,
la Moschea che si trova sul confine della Spianata del Tempio a Gerusalemme. Ma
altri, anche musulmani, chiamano invece al rispetto della dimensione universale
di Santa Sofia.
Il
Direttorio del KAICIID (un organismo intergovernamentale per il dialogo
interreligioso) ha pubblicato la seguente dichiarazione (in una mia traduzione):
“Il
Direttorio del KAICIID fa eco alla preoccupazione dell’UNESCO. Il Direttorio sente
anche che lo statuto particolare di Haghia Sofia ha rappresentato nel secolo
scorso un punto di riferimento di consenso interreligioso basato sui principi
comuni di dialogo, rispetto mutuo e pace. Questo cambiamento nel suo statuto ha
una risonanza non solo locale, ma globale, e rischia di svalutare gli sforzi
dei leader religiosi e dei loro membri associati per prevenire che la religione
sia usata come catalizzatore di divisione. Il Direttorio chiama tutte le parti
in causa affinché giungano ad una soluzione accettabile che permetta ad Haghia
Sofia di conservare il suo significato globale tanto storico che culturale e
continuare a servire come testimone di così tanti valori condivisi trasversalmente
nelle nostre tradizioni religiose.”
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