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mercoledì 3 gennaio 2024

QUANDO SARÀ "L'INIZIO DEI DOLORI"?

Pietro e Paolo si confrontano
 con la Scrittura.

Buon giorno padre Sereno. Sono ultra convinto che è iniziato il tempo dell'eresia, cioè l’inizio dei dolori. Mi auguro che i cardinali che hanno dissentito sulla Dichiarazione Fiducia supplicans si uniscano per fermare questa situazione. Tra te e il Cardinale Sarah che stimo e di cui ho letto alcuni libri, preferisco e sento sicuro la posizione del cardinale Sarah. Il Signore ti benedica. 


Ricevo questo messaggio pieno di affetto che ricambio ma che pone un problema che tormenta molti. 

Innanzitutto l'espressione ad effetto, “l’inizio dei dolori”, un po' oscura ma tratta dalla Bibbia. Circola in certi ambienti ma in modo radicalmente contrario al senso che gli dà il Vangelo. Infatti Matteo 24 e Marco 13 parlano dell’ “inizio dei dolori”. I Discepoli hanno sentito da Gesù che egli tornerà e sarà la fine del mondo. Gli chiedono quale sarà il segno della sua venuta ed egli risponde: "Badate che nessuno vi inganni! Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo", e trarranno molti in inganno. E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori”. (Matteo 24, 4 - 8). 

Cosa significa dunque per Gesù “l’inizio dei dolori”? Gesù invita alla santità e alla vigilanza ma non indica alcun tempo storico particolare da temere, e neppure Paolo e Pietro quando parlano degli ultimi tempi che saranno difficilissimi, “cattivi” (Efesini 5, 16). Anzi, quando scrive a Timoteo, Paolo dice che gli ultimi tempi sono quelli che si stanno vivendo. Gesù non dice che non ci sono momenti molto difficili, ma chiede di conservare la calma per potersi dedicare con impegno alla propria conversione e alla propria missione. Anzi, dobbiamo sventare i tranelli di quanti cercheranno di trarre in inganno quante più persone possibili, e ci riusciranno, con annunci “profetici” di sventura e di tempi speciali. 

Questo “inizio dei dolori”, secondo il Vangelo è quindi iniziato da almeno duemila anni, perché da quando esiste la Chiesa ci sono frequenti guerre, lotte di nazioni contro nazioni, regno contro regno, rivoluzioni, terremoti e carestie, pestilenze... Per non parlare delle eresie, che hanno caratterizzato la vita della Chiesa fin dall'inizio. E ogni volta le persone fragili abboccano e rimangono sconvolte da certi messaggi menzogneri. Invece di vedere il futuro con speranza, saldi nella fede, vedono tutto in modo catastrofico, fino a credere a frottole, a mezzi di salvezza contrari al Vangelo e che, diciamolo, spesso offendono la dignità e l’intelligenza delle persone. Per esempio quello dei tre giorni di buio e delle candele benedette che, sole, permetteranno di avere luce, e cose del genere. Ci sono però anche annunci in veste più razionale: tutti devono essere confrontati con la Parola di Dio. Purtroppo ci sono molti creduloni in giro. Ma la credulità non è fede. Ancora una volta non significa che non si debba vigilare, lottare contro il male, le tentazioni e le persecuzioni. Ma questo è soltanto la vita cristiana di sempre. Paolo che allarga le tende ai pagani peccatori viene perseguitato dai "custodi delle tradizioni dei padri" che lo considerano fuori dalla retta dottrina. Gesù è segno di contraddizione, pietra d'inciampo. Era considerato un eretico, anzi, un capo dei demoni!  (Matteo 10, 25; e altri). Ad ogni generazione i profeti sono stati perseguitati (Atti degli Apostoli 7, 52). "E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati.". (2 Timòteo 3, 12). È quindi necessario saper fare discernimento sulla Parola e non seguire i propri sentimenti. 

Riguardo al confronto tra me e il cardinale Sarah, io non sono nessuno. Ma tra il Cardinale Sarah e il Papa è ovvio che sto col Papa. Posso avere preferenze tra per esempio Robert Sarah e Jorge Mario Bergoglio. Ma dal momento in cui uno dei due diventa il Papa, riceve dallo Spirito Santo un’assistenza speciale per il bene mio e di tutti i cattolici. Questo non cancella la mia esperienza personale né la mia sensibilità, ma sono tenuto in forza della mia felicissima fede e della promessa del Signore di mettermi in ascolto del suo Magistero: “L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio è stato affidato al solo Magistero della Chiesa, al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con lui”. ( CCC 100). Ma, dicono queste persone preoccupate della deriva della Chiesa: "anche san Paolo ha resistito a viso aperto a Pietro ad Antiochia perché aveva torto (Galati 2,11 ss). Fiducia supplicans è uno di quei casi in cui bisogna correggere il Papa!". Non c'è nessun dubbio che ci possiamo aiutare a vicenda e anche aiutare il Papa. Ma quei fratelli dimenticano che Pietro riconobbe il suo torto (che, tra parentesi, era solo di comportamento e non di insegnamento). E Paolo non ha mai oltrepassato la sua comunione-sottomissione con Pietro. Egli ricorda proprio in Galati 2 che le Colonne della Chiesa avevano dato a lui e a Barnaba la destra in segno della comunione che avevano cercato per poter continuare il loro tipo di evangelizzazione.

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