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sabato 6 gennaio 2024

AIUTIAMO CHI È LONTANO DA GESÙ / Epifania 2024 in mezzo alle guerre.


I Re Magi hanno fatto un lungo viaggio per incontrare “colui che è nato, il re dei Giudei”. La festa di oggi è il simbolo dell’universalità del messaggio di Gesù e della sua regalità di Pace che crea comunione tra tutti i popoli. Benché la Chiesa sia realmente un valido strumento di unità per tutto il genere umano, le guerre e le divisioni non sono scomparse. In particolare oggi siamo in uno scenario terribile. Anzi, la religione è usata per odiare e uccidere. La stessa fede cristiana viene strumentalizzata per schierare eserciti.

Abbracciamo gli Ortodossi che oggi celebrano il Natale anche se quasi tutta l’Ucraina ha celebrato quest’anno il 25 dicembre in chiaro segnale di unità con l’Occidente e di indipendenza da Mosca. Da anni, pacificamente, i cattolici di rito greco in Ucraina chiedevano di celebrare il 25 dicembre come gli altri cattolici. L’invasione russa su vasta scala ha precipitato la decisione di cambiare che si è estesa a tutta la nazione. Infatti le due date, 25 dicembre e 7 gennaio, si sono perpetuate proprio per un problema di potere. Quando Roma ha promulgato il calendario Gregoriano più accurato scientificamente abbandonando il calendario Giuliano, quest’ultimo avrebbe potuto scomparire. E invece è rimasto per non adeguarsi alla Chiesa occidentale ritenuta eretica. 

Cosa possiamo fare noi mi ha chiesto un ragazzo?

Esiste la comunione dei santi nella preghiera, nei meriti spirituali. Preghiamo e cerchiamo di portare ovunque  la Pace. Se c'è disaccordo, si parla ma sempre nel rispetto dell’altro, nella ricerca del bene comune.

Abbattiamo l’orgoglio e il desiderio di potenza. Le divisioni tra cristiani e anche la non pace tra le religioni, provengono sempre dall’orgoglio, dal desiderio di potere, di supremazia. In questo ambito si colloca il proselitismo: attirare l’altro nel proprio gruppo spirituale per potermi vantare di avere un numero maggiore di membri, magari superiore a quello dell’altro gruppo. 

Ma il fosso si scava anche molto con le chiacchiere, la calunnia, la narrazione negativa dell’altro. Per esempio il fosso tra Cattolici e Ortodossi si è scavato molto con la narrazione negativa, ingiuriosa, e anche falsa che viene riportata pian piano fino a diventare “verità” creduta da tutti: i Cattolici sono così, gli Ortodossi sono cosà! Quanta zizzania seminiamo con leggerezza, riportando notizie non verificate, non opportune, mettendo in piazza dissensi che dovrebbero rimanere privati… Stiamo attenti. 

Aiutiamo invece chi è lontano da Gesù a continuare il suo cammino verso di lui.


Prima Lettura  Is 60,1-6  La gloria del Signore brilla sopra di te.

 Dal libro del profeta Isaia

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 71  Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

 O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri.

 

Seconda Lettura  Ef 3,2-3a.5-6  Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.

Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.


Canto al Vangelo  Cf Mt 2,2  Alleluia, alleluia. Abbiamo visto la tua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore Alleluia.

Vangelo  Mt 2,1-12   Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.

 Dal vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.


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