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martedì 2 gennaio 2024

PER DIFENDERVI DA COLORO CHE CERCANO DI INGANNARVI / Santi Basilio e Gregorio Nazianzeno, Dottori della Chiesa, 2 gennaio 2023


Basilio e Gregorio, nati nel 330 dopo Cristo, sono due cristiani, monaci, vescovi, amici nella fede, nell’ideale cristiano, nello studio, figli e fratelli di santi nelle loro rispettive famiglie. Due figure luminose! Il loro amore per Cristo ha attraversato molte prove, in particolare a causa delle eresie tra cui l’arianesimo. 
La prima lettura oggi ci dice che questo pericolo era presente già al tempo degli Apostoli, come lo è ancora oggi. 

Basilio e Gregorio sono modelli nella preghiera e nella carità ma sono Dottori per la ricerca della Sapienza e per il loro impegno di formare i cristiani e difenderli da  “coloro che cercano di ingannarvi”. In particolare Basilio nel “Trattato ai giovani” difese l'importanza di una buona formazione classica come presupposto dello studio della Bibbia e della teologia. Era una grande novità, perché prima l'eredità greco-latina antica era rigettata in quanto pagana. 

Ma san Giovanni nella lettura di oggi non parla forse dell’unzione dello Spirito donata ad ogni cristiano tanto che “non avete bisogno che qualcuno vi istruisca”? Non c'è forse contraddizione? Infatti qualcuno crede che avere questa unzione renda onniscienti. È il tipico errore di una impostazione protestante: “prendo la Bibbia e invoco lo Spirito Santo, o prego un po' la Madonna di cui mi credo ispirato e posso sentenziare su tutto e tutti. Il Papa sbaglia ma io no perché ho lo Spirito Santo, perché amo la Madonna, perché nel mio spirito sento che…”. Questa presunzione sarebbe soltanto risibile se non creasse enormi danni alle persone e ai gruppi nella Chiesa. Nemmeno la Chiesa tutta intera che è fondata nella verità, ha la presunzione di aver capito tutto, che non ci sia più nulla da aggiungere. Invece gli “indietristi”, che sono tanto numerosi oggi, pensano di rappresentare "la Chiesa di sempre", mentre difendono come assolute e definitive solo le forme che aveva assunto 500 anni fa, dopo 1500 anni di crescita e di evoluzione. La Vergine Maria stessa "meditava nel suo cuore", continuava ad imparare. C'è l’errore opposto di chi pensa che la Chiesa debba rimettere in discussione le proprie radici per adeguarsi ai tempi. Ma un albero cresce e si adatta al suo ambiente a partire dalle sue radici. Senza fedeltà alle sue radici il Cristianesimo si snatura. La verità è che la Chiesa, ad ogni ogni generazione, vive e si esprime nella cultura del suo tempo, come Gesù che esprimeva verità eterne e universali nella lingua e nella cultura del suo tempo e dei suoi uditori. La Chiesa non deve rimanere prigioniera di una cultura e, d’altra parte, deve avere il coraggio di incarnarsi ovunque si trova a testimoniare il Regno di Dio.  

Nel 1960, secondo quanto riporta Mariano Delgado (Mariano Delgado: "Francisco sabe que las cosas no pueden seguir como están"Joseph Ratzinger scriveva (traduzione mia):    "Dobbiamo finalmente ammettere a noi stessi che il cristianesimo, nella forma in cui si è conservato per secoli, in fondo non è compreso meglio qui che in Asia e in Africa. Non solo è estraneo lì, ma anche qui, perché si è perso un passaggio: il passaggio dal Medioevo all'era moderna. Il cristianesimo non vive qui in una forma nostra propria, ma in una forma che ci è in gran parte estranea, la forma del Medioevo". Questo è ciò che disse nel 1960, alla vigilia del Concilio, il giovane teologo Joseph Ratzinger, in relazione alla discussione sull'adattamento del cristianesimo europeo nei “territori di missione”. E aggiungeva: “Così, il compito primario che si propone la teologia rispetto alla missione non è l' 'adattamento' alle culture orientali o africane, ma l' 'adattamento' al nostro spirito attuale”.

C'è tanto bisogno di formazione e di discernimento oggi! Lo faranno gli innamorati di Cristo, gli umili come san Giovanni Battista che si mette all'ultimo posto, non i tradizionalisti né i progressisti. 


Prima Lettura   1 Gv 2, 22-28  Quello che avete udito da principio rimanga in voi.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.

Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.

Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.

Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito.

E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 97  Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! 

 

Canto al Vangelo   Eb 1,1-2  Alleluia, alleluia. Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia.

Vangelo   Gv 1, 19-28  Dopo di me verrà uno che è prima di me.

Dal vangelo secondo Giovanni.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.


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