Visualizzazioni totali

venerdì 19 gennaio 2024

PER I CATTOLICI CHE CRITICANO IL PAPA, L'ESEMPIO DI SANTA CATERINA DA SIENA E ALTRI.

Caterina da Siena esorta
il Papa a ritornare a Roma.

“Anche se il Papa fosse un demonio incarnato io non devo alzare il capo contro di lui, ma sempre umiliarmi chiedendo il sangue per misericordia: perché in altro modo non lo potete avere, né in altro modo potete partecipare del frutto del sangue. 
Vi prego allora, per amore di Gesù Cristo crocifisso, di non operare mai più contro il vostro capo!” Così scriveva santa Caterina da Siena a Bernabò Visconti. 

La sua epoca era difficile. Qualche Papa creava scandalo tanto da meritarsi da parte del popolo l’appellativo di “demonio incarnato” invece che figura in carne e ossa di Gesù Cristo. Eppure santa Caterina lo chiamava “Babbo mio”, “Dolce Cristo in terra”. Era forse stupida o complice? No, infatti esortava il Papa ad usare “le armi del Vangelo”, e non altre armi e altri metodi. Ma amava Cristo, amava la Chiesa e amava le anime redente dal sangue di Cristo. E faceva un ragionamento semplice fondato sulla fede: Gesù è il Signore, al quale “è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Matteo 28,18). Può darmi il Papa che vuole. Se ha scelto questo Papa lo devo accettare da Lui, e obbedirgli attraverso questo Papa. 

La tentazione di criticare la Chiesa guidato dallo spirito cattivo è costante. Contro questa tentazione san Francesco sentì il dovere di scrivere nel suo Testamento: 

“Poi il Signore mi dette e mi dà tanta fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a causa del loro ordine, che se mi dovessero perseguitare voglio ricorrere ad essi. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie dove abitano, non voglio predicare contro la loro volontà. E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come miei signori, e non voglio in loro considerare il peccato, poiché in essi io vedo il Figlio di Dio e sono miei signori”. 

Già Davide sapeva fare la differenza tra l’uomo Saul dal quale fuggiva perché lo perseguitava, e il “Consacrato del Signore” che non doveva essere toccato. Tutti i santi hanno seguito questa linea. Vicino a noi ci sono santi perseguitati ingiustamente dalla Chiesa: Padre Pio, Bartolo Longo, don Dolindo Ruotolo. Nessuno di loro, pur soffrendo, si sono ribellati contro il Papa!

I pastori (preti, vescovi) o diversamente “guide spirituali”, “portatori di messaggi celesti”, "Madonne nel mondo" che parlano male di Papa Francesco, escono dalla logica della Fede e si mettono oggettivamente fuori dalla Comunione cattolica, cioè si mettono fuori dalla Chiesa e contro la Madonna. Devono essere fuggiti come la peste! Alla fine della sua vita il Curato d’Ars soffrì molto per una decisione del suo vescovo. Egli diceva: “Monsignore vede in questo la volontà di Dio ma io non la vedo affatto!” Ma obbedì con umiltà e fece obbedire (la storia poi confermò che era il vescovo ad avere visto giusto… Sono cose che capitano). 

Il linguaggio ingiurioso usato spesso da molti di questi “difensori della fede cattolica” verso il Papa e la Chiesa in comunione con lui, indicano abbastanza chiaramente che non sono ispirati dalla Madonna ma sono piuttosto dalla parte dell’inquilino della casa dirimpetto, quella però separata da “un grande abisso”.  


1 commento:

  1. Avete ragione la cosa chè. Fà diventare cristiano è l'obbedienza ,grazie 🙏

    RispondiElimina