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venerdì 26 gennaio 2024

IL CRISTIANO: NON TIMIDEZZA MA FORZA, CARITÀ E PRUDENZA / SS. Timoteo e Tito, 26 gennaio, 2024.


San Paolo aveva una fortissima personalità, uno spirito combattivo, irruente, capace di iniziative audaci e orientato ai valori assoluti. Il Signore gli associa Timoteo che ha una personalità più timida, anche se la sua fede è schietta, cresciuta in un ambiente familiare credente. L’incontro con Cristo li rafforza entrambi. Perché certamente lo Spirito di Cristo è diverso dal loro spirito e si devono lasciare plasmare, trasformare. Lo Spirito Santo è il dono celeste per eccellenza senza il quale non possiamo sperare di vincere la morte e le nostre chiusure. È un dono che, come il sole e la pioggia portano al loro massimo sviluppo e splendore le piante pur rispettando la loro natura, ci purifica, ci guarisce, ci rafforza. È uno spirito di forza, di carità e di prudenza, che corregge sia la timidezza di Timoteo che l’irruenza di Paolo. Uno spirito di figli che "grida Abbà, Padre!"  (
Gàlati 4, 6, vedi Romani 8, 15) impedisce al timido Timoteo di ricadere schiavo della paura per i suoi errori e peccati di fronte alla sublimità di Cristo, e scioglie lo zelo aggressivo di Paolo nel voler osservare i precetti e farli osservare. Li rende tutt’e due più umani, felici di scoprirsi figli in Dio e fratelli delle persone che incontrano ed evangelizzano. 

Beato chi rafforza il dono di Dio ricevuto con l’imposizione delle mani nella cresima o nell’ordinazione al ministero e si lascia istruire da questa unzione (vedi 1 Giovanni 2, 27). Se si vedesse di più gli effetti di questa unzione nelle persone che l’hanno ricevuto, la cresima non sarebbe così tanto tragicamente presa sotto gamba, né il presbiterato vilipeso dalla gente. In un'epoca che considerava poco lo Spirito Santo, il Curato d'Ars arrivato quasi giansenista nella sua parrocchia, divenne, attraverso il ministero della misericordia, capace di insegnarne le meraviglie al suo vescovo

Una frase del Vangelo di oggi mi ha toccato in modo particolare: “In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui” perché ieri sono stato chiamato d’urgenza per un olio degli infermi e come ho imparato da san Francesco, entrando ho detto: “pace a questa casa” e la pace è scesa su quel figlio che il Signore stava chiamando a sé. Oggi, al funerale, ho letto le letture del giorno, e la figlia, dopo, ha confermato che il papà che ha partecipato cosciente al rito, dopo si è abbandonato in pace. Lodiamo il Signore che ama i suoi figli e li chiama alla vita. 


Prima Lettura  2 Tm 1,1-8  Mi ricordo della tua schietta fede.

Dalla seconda Lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.

Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. Mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te.

Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 95  Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, date al Signore la gloria del suo nome.

Dite tra le genti: «Il Signore regna!». È stabile il mondo, non potrà vacillare! Egli giudica i popoli con rettitudine. 


Canto al Vangelo  Lc 4,18 Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.

Vangelo  Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

 Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 

 


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