Visualizzazioni totali

lunedì 29 gennaio 2024

MA QUESTO PAPA CREA CONFUSIONE! - DAVVERO? / Lunedì IV sett. T.O., pari, 2024.


Davide dimostra di avere discernimento, Gesù è Segno di contraddizione, mentre, dicono: “questo Papa invece crea confusione….”.

Nella bellissima lettura di oggi Davide ha discernimento perché vede tutto nelle mani di Dio, tutta la vita guidata da lui e quindi può avere un giudizio più ampio e vero, pacificatore, di Abisài e degli altri suoi prodi. 

Nel Vangelo, la presenza di Gesù crea nel demonio angoscia e paura. Smascherato, perde il suo potere. Ma anche per tantissima gente Gesù non porta chiarezza ma confusione, squilibrio, pericolo e paura. Gli abitanti della regione dei Geraseni vedono il loro precario, sofferto e faticoso equilibrio minacciato. Più che un liberatore provvidenziale da una presenza malefica di cui tutti soffrono e si lamentano, Gesù è visto come chi getterebbe tutti in un’avventura troppo grande. E quindi viene pregato di allontanarsi. 

Anche per i discepoli stare vicino a Gesù è rassicurante per un verso ma è sempre una sfida (Matteo 10, 26.28.31 ) e spesso genera paura: “Ed egli disse loro: "Perché avete paura, gente di poca fede?". Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia”. (Matteo 8, 26). “Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: "È un fantasma!" e gridarono dalla paura”. (Matteo 14,26. “Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti”. (Marco 10, 32). Nei Vangeli troviamo varie volte la parola “paura” riferita ai discepoli di fronte a Gesù, ma anche riferita ad altri, per causa di Gesù. Troviamo anche la parola "timore" e "spavento"  che traducono la stessa parola greca “fobos”, paura. L’antidoto alla paura di fronte a Dio e alle sue manifestazioni non è tanto il coraggio umano ma la fiducia in Dio. 

I discepoli possono trovarsi in situazioni imbarazzanti di fronte a Gesù : “Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo”. (Marco 9, 32; vedi anche Matteo 22,46). Infatti quando non si ribellano al suo insegnamento o alle sue decisioni, molto spesso rimangono perplessi, frustrati, perché non comprendono ciò che vuole dire: “Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto”. (Luca 18,34). Gesù ne è totalmente cosciente e afferma: "E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!". (Matteo 11,6).

Quindi quando qualcuno pensa di aver capito tutto di Gesù o anche del Papa, si metta prima in discussione. E quando qualcuno non comprende il Papa, prima di dire che crea confusione, sappia che un Altro, molto più grande di lui, e molti santi suoi amici, "hanno creato confusione" e sono stati persino perseguitati per questo motivo. Non significa, ovviamente, che chiunque crea confusione abbia ragione, ma un minimo di prudenza e di umiltà sono necessari.   


Prima Lettura   2 Sam 15, 13-14. 30; 16, 5-13  Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».

Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.

Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».

Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi potrà dire: “Perché fai così?”».

Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».

Davide e la sua gente continuarono il cammino. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 3  Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!

Signore, quanti sono i miei avversari! Molti contro di me insorgono. Molti dicono della mia vita: «Per lui non c’è salvezza in Dio!».

Ma tu sei mio scudo, Signore, sei la mia gloria e tieni alta la mia testa. A gran voce grido al Signore ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio: il Signore mi sostiene. Non temo la folla numerosa che intorno a me si è accampata. 


Canto al Vangelo   Lc 7,16 Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.

Vangelo   Mc 5, 1-20 Esci, spirito impuro, da quest'uomo!

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.

Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.

Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.

I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.


Nessun commento:

Posta un commento