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venerdì 24 marzo 2023

TENDIAMO INSIDIE AL GIUSTO ... / Sant'Oscar Romero, 24 marzo, giornata per i missionari uccisi.


“Dicono [gli empi] fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge …”

Oggi, 24 marzo ricorre la memoria dei missionari uccisi per la fede, giornata di preghiera e di digiuno, istituita il giorno dell’uccisione di San Romero d’America, primate di El Salvador, profeta e martire per il suo mettersi dalla parte delle vittime della repressione. Non un borghese diventato marxista (come suggerisce un noto film), ma un prete e un vescovo, in ascolto del Vangelo e del Magistero, in particolare dei Documenti del Concilio Vaticano II. Ogni mese con altri preti e anche il Vice Nunzio che lo testimonia, consacrava una  giornata di ritiro a leggere insieme i Documenti del Concilio. Invitava tutti alla conversione e proteggeva i più deboli. Calunniato in vita e anche in morte come disse Papa Francesco, aveva la comprensione e l’appoggio di Paolo VI ma incontrò la diffidenza di Giovanni Paolo II proprio per queste calunnie. Però, dopo che Oscar Romero fu ucciso, visitando El Salvador Giovanni Paolo II cambiò il programma stabilito per inginocchiarsi sulla sua tomba. Stranamente, benché sia stato canonizzato nel 2018, la memoria di sant’Oscar Romero non è stata integrata nel Nuovo Messale in lingua italiana. 

Ma noi lo vogliamo ricordare oggi, assieme a tutti quelli che sono stati uccisi per difendere i poveri e la giustizia. Come Gesù che compì la sua missione e, venuta la sua ora, offrì la sua vita per noi sulla croce. 


Prima Lettura   Sap 2, 1. 12-22  Condanniamolo a una morte infame.

Dal libro della Sapienza

Dicono [gli empi] fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure. Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà». Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33 Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.

Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore.

Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. 


Canto al Vangelo   Mt 4,4b  Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!


Vangelo   Gv 7, 1-2. 10. 25-30   Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».

Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. 


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