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giovedì 9 marzo 2023

MA DIO AIUTA DAVVERO I POVERI, I SOFFERENTI, GLI ESCLUSI ? / giovedì II sett. Quaresima, 2023.



Il ricco e Lazzaro. Per tutta la sua vita il ricco senza nome si riteneva fortunato e saggio, poteva godere dei piaceri dell’esistenza che era lunga. Il povero invece pur chiamandosi Lazzaro, “El Azar”, Dio aiuta, non è stato aiutato da Dio, è vissuto povero e morto misero! Questo racconto è proprio escatologico, cioè ci presenta le realtà ultime, ciò che succede dopo  la morte, suppone di credere che esiste la Vita eterna. Anche se la tua vita terrena fosse gaudente ma poi vai all’inferno è un fallimento totale. Invece, anche se la tua vita terrena fosse stata “fallimentare” ma entri nel paradiso per sempre, la tua vita è totalmente giustificata.  

C'è oggi tra la gente una sconsolante perdita di fede nella Vita eterna, nel Giudizio di Dio su questa vita terrena e le sue scelte. Questo si riscontra anche tra quanti si riferiscono alla Chiesa, almeno nei momenti speciali come Battesimo, Comunione, Matrimonio, Funerali. Eppure la Fede è fondata sull'Incarnazione del Verbo e la Risurrezione dell’Uomo Gesù vincitore della morte e del male, vivente in mezzo a noi, che ci rende partecipi della sua Vittoria. 

Dobbiamo ripetere con san Paolo: “Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini”. (1 Cor 15, 12-19).

Certo, dire a qualcuno che un giorno morirà non è piacevole e non è nemmeno semplice. Ma snaturare il Cristianesimo nelle sue fondamenta è un tradimento troppo grosso. Come mai quello che è la Buona Notizia per eccellenza e che spiega la diffusione così rapida del Cristianesimo nel mondo antico viene oscurato oggi? È vero che una impostazione della vita cristiana soltanto indirizzata alla vita eterna, magari con ossessivo pensiero sulla paura del Giudizio è un altro snaturamento della Fede. Ma senza la Risurrezione di Cristo e la partecipazione ad essa dei credenti, di tutti i credenti, i libri del Vangelo non sarebbero stati scritti, la Chiesa non esisterebbe, la diffusione del nuovo modo di vivere e di vedere il mondo dei cristiani non ci sarebbe stata. 

È chiaro che vita terrena e vita dopo la morte sono legate, l’albero cade dove pende, Dio accoglie e premia chi osserva la sua Parola e mai si è disinteressato della vita terrena. Abbiamo una sola vita, qui sulla terra e poi dopo la morte terrena siamo le stesse persone. 


Prima Lettura  Ger 17, 5-10  Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia.

È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti.

Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori,  per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 1 Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina.


Canto al Vangelo   Lc 8,15  Lode e onore a te, Signore Gesù! Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo   Lc 16, 19-31 Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal vangelo secondo Luca 

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».


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